Il gruppo StopAntisemitism chiede alla CAA di abbandonare l’ex star di “Grey’s Anatomy” Jesse Williams per i suoi continui post antisemiti

Spettacolo

di Pietro Baragiola
Martedì 2 luglio, l’organizzazione StopAntisemitism ha mosso una mozione alla principale agenzia del mondo dell’intrattenimento, la Creative Artists Agency (CAA), per convincerla a smettere di rappresentare l’attore Jesse Williams in seguito ai numerosi contenuti antisemiti presenti sui suoi social media.

Williams, noto per il ruolo del Dr. Jackson Avery nella serie tv di successo Grey’s Anatomy, ha utilizzato più volte il proprio account Instagram per condividere e spiegare teorie cospirative antisemite ai suoi 10 milioni di follower.

Negli ultimi anni i suoi post, pur prendendo ispirazione da fonti poco attendibili, sono riusciti a diffondere l’odio e la violenza antiebraica tra molti dei suoi fan.

L’attore è stato persino elogiato per il suo “coraggio e attivismo” dalla comunità Celebrities4Palestine per i numerosi tropi antisemiti da lui supportati durante l’odierna guerra tra Israele e Hamas: “i soldati israeliani a Gaza costringono i prigionieri palestinesi a fare sesso con i cani”; “un soldato israeliano si è divertito a sparare ben 355 volte al corpo di un bambino palestinese”; “l’esercito israeliano considera le morti dei palestinesi un bene necessario alla propria espansione geografica.”

“La propagazione di questi orribili tropi è imperdonabile” ha dichiarato Liora Rez, fondatrice di StopAntisemitism, l’associazione che si occupa di denunciare pubblicamente le celebrità che intendono diffondere l’odio antiebraico.

Nonostante questi comportamenti siano ingiustificabili, la CAA continua a rappresentare Williams e non ha ancora voluto rispondere alle accuse mosse contro di lui.

I post antisemiti di Jesse Williams

Nei mesi successivi al brutale massacro del 7 ottobre, Jesse Williams ha fatto riferimento più volte al terrorismo di Hamas con il termine “resistenza”, senza mai menzionare o condannare gli stupri, le decapitazioni, gli incendi e i rapimenti di civili innocenti.

Al contrario, con lo scoppio della guerra a Gaza, l’attore ha iniziato ad attaccare violentemente sui social il popolo d’Israele, aiutando a diffondere pericolose cospirazioni antisemite per danneggiare irrimediabilmente la reputazione degli ebrei in tutto il mondo.

In una storia postata su Instagram, Williams ha accusato l’esercito israeliano di sguinzagliare cani da combattimento contro i civili palestinesi nelle loro stesse case.

Quest’accusa sembra derivare dal fatto che il network di notizie Al Jazeera ha riportato un filmato in cui viene mostrato un cane militare israeliano mentre attacca un’anziana signora della città di Jabaliya, a nord di Gaza. Tuttavia, l’IDF è riuscito a dimostrare che il cane in questione era stato precedentemente rapito dal gruppo di Hamas che lo ha usato e ne ha filmato l’attacco come propaganda anti-israeliana. I terroristi hanno poi ucciso l’animale e ne hanno riempito il corpo di tritolo, nel caso in cui i soldati israeliani avessero cercato di recuperarlo.

In un post successivo, Williams ha condiviso una foto di una mappa che collega gli Stati Uniti ad Israele con la didascalia “la vostra libertà di parola viene controllata da qui”. Questa pericolosa affermazione sostiene il tropo antisemita secondo cui Israele controlla segretamente il popolo americano.

L’attore ha persino pubblicato un grafico per suggerire la falsa idea che Israele stia compiendo di proposito un genocidio di massa a Gaza per adempiere ai suoi “obiettivi di guerra sionista”.

“Saremo al sicuro solo se Israele si sentirà al sicuro e Israele si sentirà al sicuro solo se tutti noi saremo morti” ha affermato Williams, riportando la frase detta dal comico Bassem Youssef durante la sua partecipazione al programma di NewsNation “Cuomo”.

Questi continui post antisemiti hanno presto attirato l’attenzione del movimento StopAntisemitism e della sua presidentessa Liora Rez, che si sono mossi contro Williams richiedendone l’estromissione dall’industria dello show business americano.

 

L’organizzazione StopAntisemitism

Rifugiata negli Stati Uniti dopo essere scappata dall’ex Unione Sovietica, Liora Rez ha conosciuto sin da piccola i pericoli dell’antisemitismo.

Dopo aver notato nel 2018 un allarmante aumento dei crimini dell’odio su suolo americano, Rez ha deciso di fondare l’organizzazione StopAntisemitism per far si che i responsabili di incidenti antisemiti andassero incontro a conseguenze reali.

Dalla sua fondazione, questo gruppo non ha mai esitato a combattere pubblicamente star, leader politici e personalità di spicco, smascherandole online, nei campus universitari, nelle aziende, nei governi e ovunque si trovino a propagare l’odio antiebraico.

Attraverso la sua grande esperienza nel mondo del marketing digitale, Rez ha sfruttato il potere dei social media per creare una vasta rete di attivisti che lavorano insieme per identificare e condannare i perpetratori di tropi antisemiti.

Oggi StopAntisemitism è esteso a milioni di persone e il suo attivismo ha portato all’espulsione di studenti, al licenziamento di dipendenti e alla gogna mediatica di numerose celebrità.

Nonostante le molteplici minacce ricevute per convincerla ad interrompere la sua lotta all’odio, Rez non si è mai arresa nella sua ricerca di responsabilizzazione. I suoi articoli sono stati pubblicati da importanti testate come Newsweek e Jerusalem Post e nel 2020 è stata nominata dal sito Algemeiner tra le “100 persone che influenzano nel modo migliore la vita degli ebrei in tutto il mondo”.

“La lotta contro l’odio inizia dentro ogni singolo individuo. Siamo tutti responsabili di alzarci e dire ‘No’ all’antisemitismo” ha affermato Rez durante un’intervista con il Jerusalem Post.

 

(Fonte foto: Movieplayer)