di Redazione
La storia di Shlomo Venezia (1923 -2012) come non l’avete mai vista, in un nuovo documentario dal titolo Il respiro di Shlomo realizzato dal regista Ruggero Gabbai e dallo storico Marcello Pezzetti. Prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah, tocca tutti i temi legati alla Shoah, come lo sradicamento dalla propria comunità di origine e dai luoghi familiari, il dolore insostenibile della perdita dei propri cari, e la necessità di sopravvivere circondati dalla morte. Potrete vedere con i vostri occhi i luoghi percorsi dallo stesso Shlomo.
Nel sentire questa storia riaffiorerà il suo spirito, quello di una persona che è riuscita a sopravvivere grazie ai consigli dei deportati con più esperienza e a una buona dose di lungimiranza. La sua storia inizia dalla Grecia, da Salonicco, una delle comunità più numerose del mediterraneo, per poi arrivare nella più oscura delle storie del XX secolo, attraversando Auschwitz, Birkenau, Ebensee, Mauthausen, per poi giungere a Udine ed infine a Roma.
Un racconto che porta a comprendere il valore della testimonianza che questo “sopravvissuto” ha consegnato all’umanità, non senza difficoltà: i figli hanno scoperto solo da adulti quanto era successo al padre. Nel documentario emerge un aspetto quasi mai raccontato della storia di Auschwitz-Birkenau, riguardante la vita dei Sonderkommando, il gruppo di deportati, di cui anche Shlomo faceva parte, che aveva il crudele compito di lavorare all’interno delle strutture di messa a morte e che quindi era costretto a vivere a stretto contatto con i cadaveri e con l’orrore dello sterminio sistematico.
Il documentario è basato sulla testimonianza diretta di Shlomo raccolta quasi 30 anni fa da Marcello Pezzetti, storico della Shoah, e dal regista Ruggero Gabbai, depositata presso l’Archivio della Memoria del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC.
Sarà disponibile su Rai1 in seconda serata e successivamente sul sito di RayPlay.