di Nathan Greppi
Molti, ad aprile, hanno esultato alla notizia che il 1 agosto la cantante americana Jennifer Lopez ha annunciato il suo primo concerto in assoluto in Israele, che si terrà al Yarkon Park di Tel Aviv. È prevista la presenza di migliaia di spettatori al concerto, dove la Lopez si presenterà con un entourage di oltre 100 persone tra ballerini, strumentisti e tecnici.
Purtroppo non tutti hanno accolto positivamente la notizia: come riporta il Jerusalem Post, un’associazione israeliana legata al movimento BDS per il boicottaggio d’Israele ha inviato una lettera aperta alla Lopez per chiederle di annullare il concerto.
Il gruppo, chiamato Boycott! Supporting the Palestinian BDS call from within, ha affermato di opporsi alle “politiche del governo di oppressione, occupazione, apartheid e pulizia etnica contro i nativi palestinesi,” aggiungendo che Tel Aviv sarebbe stata fondata sulle macerie di villaggi palestinesi. La petizione, che riporta migliaia di firme, è apparsa sul sito di Code Pink, una ONG americana di estrema sinistra.
Nonostante la lettera del BDS, la Lopez non sembra aver ceduto alle pressioni: a provarlo è il fatto che il suo fidanzato, l’ex-giocatore di pallacanestro Alex Rodriguez, ha dichiarato sabato 6 luglio che verrà anche lui con lei in Israele, affermando di essere “così eccitato, è la mia prima volta.”