L'attrice israeliana Gal Gadot

La star del cinema Gal Gadot: “Uso la mia identità di ebrea e israeliana contro l’antisemitismo”

Spettacolo

di Paolo Castellano
La famosa attrice israeliana Gal Gadot in una recente intervista ha dichiarato che esibisce le sue radici ebraiche per contrastare l’antisemitismo. La Gadot è diventata celebre in tutto il mondo grazie al suo ruolo da protagonista nei panni dell’eroina dei fumetti Wonder Woman.

Come riporta Israel National News, il 27 giugno durante un evento di moda in cui ha presentato la nuova collezione del marchio Reebok presso il porto di Tel Aviv, l’attrice israeliana ha rilasciato un’intervista a Walla!, nota rivista online in lingua ebraica. La giornalista ha infatti chiesto alla Gadot per quale motivo sottolinei costantemente la sua identità ebraica e se questa sia una strategia per dimostrare qualcosa. 

«Niente affatto», ha risposto prontamente. «Se non altro lo faccio perché ricevo molti messaggi e commenti antisemiti. Ritengo che quello che sono e credo di essere non debba essere né nascosto né falsificato. Chi ama, accetta le cose così come stanno».

La giornalista del magazine ebraico ha poi chiesto alla Gadot quale sia il suo legame con Israele e se partecipi alla vita sociale e politica del suo paese d’origine. 

«Israele è davvero importante per me, e spero che la nostra nazione, che si trova davvero in un bel posto, possa rimanere in tranquillità e pace. Credo infatti che questo sia quello che le persone vogliono. Non esiste nessun uomo che desideri davvero la guerra o che i suoi figli si arruolino in un esercito. Vogliamo solo stare bene qui. Allora io cerco soltanto di potenziare questi messaggi che promuovono il bene, la pace e la tranquillità».

Gal Gadot ha 34 anni e vive a Los Angeles da una decina di anni con le sue due figlie e il marito. Per lei Hollywood è una “specie di casa”, ma sa benissimo che le sue radici si trovano in Israele, dove risiedono i suoi amici e la sua famiglia. 

A causa delle origini israeliane ed ebraiche, i suoi film sono stati vietati in alcuni paesi a maggioranza musulmana come la Tunisia, il Libano e il Qatar.