di Nathan Greppi
In questi giorni, l’Italia si è riempita di tifosi in festa per la vittoria del Napoli allo Scudetto. Non tutti sanno però che il fondatore e primo presidente della squadra partenopea, Giorgio Ascarelli, era ebreo. Una figura eclettica, riemersa di recente grazie ad una serie di film di famiglia girati dalla famiglia Di Segni di Roma negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso, recentemente digitalizzati e dal 4 aprile resi fruibili dall’Archivio Nazionale Cinema Impresa d’Ivrea.
I film che lo riguardano sono stati girati tra il 1928 e il 1929 e sono parte del Fondo Di Segni di proprietà di Daniela Di Segni e di Gabriel Sagel. Il fondo è stato recuperato tra l’Italia e l’Argentina dal giornalista Claudio Della Seta, che con l’Archivio Nazionale Cinema Impresa e la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea – CDEC ha promosso la raccolta di film delle comunità ebraiche in Italia.
Film di famiglia
L’Archivio Nazionale Cinema Impresa, legato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha raccolto e digitalizzato nell’ambito del progetto Mi Ricordo-L’archivio di tutti, oltre 10.000 film di famiglia. Un patrimonio di immagini che testimoniano l’evoluzione sociale del paese lungo tutto il Novecento.
Nel 2019 l’Archivio Nazionale Cinema Impresa di Ivrea e la Fondazione CDEC di Milano, in collaborazione con il Memoriale della Shoah di Milano, la Comunità ebraica di Torino, la Fondazione Museo della Shoah di Roma e il MEIS di Ferrara, hanno realizzato una campagna di raccolta, digitalizzazione e catalogazione dei filmati conservati dalle famiglie ebraiche in Italia.
Ad oggi sono stati raccolti circa 1.000 film, per un totale di oltre 120 ore di materiale girato tra il 1928 e il 1984 da ebrei italiani. Dal 6 aprile 2023, alcuni di questi filmati, quelli della famiglia Di Segni, sono disponibili sul Portale Antenati: ideato e realizzato dalla Direzione generale Archivi e dall’Istituto Centrale per gli Archivi, nasce per rendere fruibile online un vasto patrimonio documentale per condurre ricerche di storie familiari e genealogie.
Il fondo della famiglia Di Segni è costituito da 36 film in 16mm, girati tra il 1928 e il 1936 dall’imprenditore ebreo romano Salvatore Di Segni. Il ritrovamento di questi film è il risultato di una lunga ricerca, condotta tra l’Italia e l’Argentina, dal giornalista Claudio Della Seta, pronipote di Di Segni. Il recupero è partito proprio da alcuni girati del 1923 rinvenuti nella sua casa di Roma e che, digitalizzati nel 2014, hanno svelato fra l’altro le sole immagini cinematografiche di ebrei italiani successivamente assassinati nella Shoah. Le bobine girate negli anni successivi sono state rintracciate da Della Seta in un’abitazione di campagna vicino a Buenos Aires, dove erano state portate dal figlio di Salvatore, Franco Di Segni, e conservate dalla nipote Daniela Di Segni e dal pronipote Gabriel Sagel.
Giorgio Ascarelli, il ‘padre’ del Napoli
Nei film girati da Salvatore Di Segni, compaiono diversi protagonisti della vita sociale ed economica dell’epoca. Tra questi, troviamo Giorgio Ascarelli: nato a Napoli nel 1894, Ascarelli fu imprenditore, mecenate, collezionista d’arte e dirigente sportivo. Incrementò la florida azienda tessile paterna espandendone le attività fino in Lombardia con la costituzione della Manifattura Villadosia di Busto Arsizio.
La profonda passione di Ascarelli per lo sport lo spinse nel 1926 a creare l’A.C. Napoli (poi Associazione Calcio Napoli). Fu il primo presidente della squadra e nel 1929 fece costruire a proprie spese lo Stadio Vesuvio, progettato da Amedeo D’Albora a Rione Luzzatti, vicino alla Stazione Centrale.
Giorgio Ascarelli muore nel 1930 a soli 36 anni, a Lugano, pochi giorni dopo l’inaugurazione dello stadio. L’impianto sportivo gli fu intitolato fino al 1934, quando il regime fascista decise di ribattezzarlo Stadio Partenopeo.
Video Ciò per amor
Alcuni film del Fondo Di Segni documentano la trasformazione della città di Milano ad opera dell’architetto Piero Portaluppi, vincitore nel 1926 del concorso per il Piano Regolatore della città di Milano. Il progetto Ciò per amor, realizzato da Portaluppi e Marco Semenza, viene realizzato grazie alla società di Leone Sonnino, consuocero di Salvatore Di Segni. In particolare, Sonnino affida a Portaluppi il disegno dell’edificio con il grande arco su Corso Venezia.
Video Eruzione dell’Etna
Tra i film del Fondo, trovano spazio anche immagini lontane dalla dimensione familiare. In questo caso, un evento tanto eccezionale quanto catastrofico come l’eruzione dell’Etna diventa parte del racconto per immagini che Salvatore Di Segni realizza nel novembre del 1928. Tra il 2 e il 7 dello stesso mese, infatti, si apre una frattura sotto il cratere centrale del vulcano. La colata lavica che ne deriva si riversa sui paesi sottostanti, investendo un tratto della ferrovia Circumetnea e arrivando fino al paese di Mascali, distruggendolo in pochi giorni.
Al progetto di digitalizzazione dei film, è stato dedicato un servizio per il programma di Rai 3 Sorgente di vita, in onda domenica 7 maggio.