di Roberto Zadik
Israele, da tempo, è un argomento forte che divide sia la gente comune che le stars in sostenitori e accesi oppositori della sua politica. Nel mondo dello spettacolo abbondano i vip, fra questi il fondatore dei Pink Floyd, Roger Waters, il cantante anni ’80 Marc Almond o il cantautore francese Manu Chao si sono mostrati spesso molto critici verso Israele ma non mancano diversi importanti sostenitori dello Stato ebraico. Fra questi il mitico chitarrista e cantautore messicano Carlos Santana, che compierà 69 anni il prossimo 20 luglio. Musicista solido, riservato e fantasioso, autore di capolavori come “Samba Pa Ti”, “Black magic woman” e “Soul sacrifice” suonata in una memorabile esibizione al festival di Woodstock, Santana suonerà in Israele a Tel Aviv, il prossimo 30 luglio.
Ad annunciare la notizia il sito algemeiner.com che rende nota la tenacia con cui il chitarrista si è opposto al pesante boicottaggio che il movimento Bds, movimento violentemente antisionista e antisemita che in questi anni ha cercato in ogni modo di penalizzare lo Stato ebraico. Assieme a Madonna, ai Queen, a Elton John, Santa è fra quelli che hanno detto “no” a pressioni e boicottaggi e ora è pronto a sbarcare in Israele per diffondere il suo messaggio musicale di pace, amore e fine di ogni conflitto.
Visti i tempi violenti e cupi che stiamo vivendo si tratta di un tema ancora più importante del solito e Santana in questi anni è stato uno dei più intensi diffusori di questo appello. Ha collaborato con vari musicisti, da Michelle Branch a Rob Thomas a Mana sfornando opere importanti come “Supernatural” che nel 2003 segnò il suo ritorno sulle scene dopo anni di incertezza e depressione e cercando fusioni di generi musicali e culture in tutta la sua carriera di grande sperimentatore e di chitarrista perfezionista e virtuoso cominciata nel 1970 con lo splendido album “Abraxas” .
A sostegno di Israele, Santana ha postato un video su Facebook nel gruppo sionista “StandWithus” scrivendo il messaggio “Non vediamo l’ora di essere li al Park Hayarkon. Shalom e Salam alaykum. Pace”.
Il Movimento Bds, ha sottolineato il sito di Allgemeiner, ha fatto una guerra serrata a questo concerto di Santana criticandolo aspramente e scrivendo su internet che egli “sostiene gli oppressori” e “sostiene l’occupazione” e invitando in una lettera aperta,come in quella scritta in nome della Campagna Palestinese per il Boicottaggio Accademico e Culturale di Israele, a “rispettare la nostra opposizione”.
Martedì scorso, gli appartenenti al Bds, hanno tentato di organizzare una petizione raccogliendo 25mila firme a favore della fondazione di Santana, la Milagro Foundation, a tutela dei bambini di famiglie disagiate nel mondo ma il musicista non si è lasciato corrompere.
La performance israeliana di Santana è parte del grande tour internazionale del musicista “World’s Luminosity” organizzato a distanza di 29 anni, da quando il musicista si esibì nello Stato ebraico nel 1987. Santana voleva tornare in Israele nel 2010 ma questo non fu possibile per problemi organizzativi.
Il musicista dunque è un acceso sostenitore di Israele e della pace fra i popoli e ha promesso che parte dei ricavati delle vendite dei biglietti del concerto verranno devoluti al fondo edicativo “Hand in Hand” che promuove l’educazione e la pacifica convivenza fra israeliani e palestinesi nelle scuole israeliane.