Quando l’esorcista è un Rabbino

Spettacolo

di Roberto Zadik

L’esorcista, di solito, è un prete, come ben si vede nel classico del genere horror L’esorcista diretto nel 1973 dal bravo regista ebreo americano William Friedkin. Ma adesso con il nuovissimo The Possession in uscita nelle sale italiane oggi, 25 ottobre, le cose cambiano notevolmente e a fare questa parte è nientemeno che un rabbino, che si chiama Tzadok, interpretato dalla popstar internazionale Mathisyahu.

La trama è forte e decisamente originale e la pellicola è prodotta da un maestro del genere, Sam Raimi, che ha realizzato una serie di film, alcuni riusciti altri meno, di grande successo al botteghino come La casa, Darkman e The gift e che a 53 anni, compiuti lo scorso 23 ottobre, è più che mai attivo come produttore e come regista. Nel 2013 uscirà la sua nuova fatica Il grande e potente Oz.

Tornando a The Possession, il film è pieno di sorprese, scene terrificanti che intrecciano il quotidiano e il soprannaturale; il film è diretto dal regista danese Ole Bornedal ed è interpretato oltre che dal cantante Mathisyahu, che raggiunse la fama con l’album in bilico fra reggae e ispirazioni religiose King of crown anche da due attori di tutto rispetto come Jeffrey Dean Morgan e Kyra Sedgwick, nella parte dei due ex coniugi  Berek da poco divorziati. Hanno due figlie, Em e Hannah.

Particolarità dell’opera è che non è un semplice film dell’orrore ma si collega alla tradizione ebraica e al tema del Dibbuk, figura leggendaria, proveniente dal mondo yiddish e degli shtetl dell’Europa Orientale, di anima vagante che si aggira fra gli esseri viventi.

Il film è basato su una storia vera, si dice. Racconta di una bambina di nome Em, interpretata dalla bravissima Natasha Calis, che viene posseduta dallo spirito malvagio contenuto in una scatola acquistata in un mercatino. Da quel momento l’entità entrerà dentro di lei trasformandola in una creatura diabolica e imprevedibile. Peraltro riuscendo  a riunire i suoi genitori, da poco divorziati, per combattere assieme le forze del Male.

Si tratta di una rilettura dell’Esorcista, di Riposseduta o di Poltergeist o è qualcosa di completamente diverso? Agli spettatori tocca formulare il giudizio finale. A metà fra leggenda yiddish e film dell’orrore puro e semplice, il nuovo prodotto cinematografico si preannuncia ricco di suspence così come di scene melodrammatiche.

A quanto pare esiste davvero una scatola del Dibbuk dalla quale il regista e Raimi hanno preso lo spunto per scrivere la storia del film. Pare che nel 2004 un ragazzo del Missouri avesse comprato all’asta una scatola dalla nipote di un sopravvissuto alla Shoah. Questa scatola è stata soprannominata il “Dibbuk box”, perché dopo esserne entrato in possesso (scusate il gioco di parole…)  strane cose accaddero al giovane, che fu così  costretto a disfarsene, vendendola a un mercatino…

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=A6FisHEkMbE&list=UUEUjHbpQ1GxBH6NMde5zyHg&index=1&feature=plcp[/youtube]