Dal 19 luglio al 5 agosto la baia di San Francisco risplende degli infiniti e fantastici colori della cultura e della storia ebraica con la 27ma edizione del “San Francisco Jewish Film Festival”, 54 films da 13 nazioni differenti, 99 proiezioni in tutto, effettuate in 5 punti di riferimento metropolitano e culturale, tra cui il Castro Theatre e la Comunità Ebraica di San Francisco. Diretto da Peter L. Stein, il festival, che vanta di essere l’evento più significativo e più antico nel suo genere, apre con il film drammatico diretto da Dror Shaul Sweet Mud, di produzione israelo-tedesca, ambientato nella complessa realtà di un kibbutz degli anni ’70, e termina con il divertente Making Trouble, di Rachel Talbot, ritratto di sei leggendarie donne ebree americane protagoniste, in epoche diverse, della commedia brillante. Attraverso l’arte del cinema, il programma del festival riesce a raggiungere universi poliedrici e distanti, dalla satira più spietata e irriverente di Dani Levy in My Fuehrer: The truly truest story about Adolf Hitler, un’acuta, dissacrante, e contestata, interpretazione del Terzo Reich, alla sezione di film-documenti Jewish Boxers, dedicata ai 27 campioni mondiali di boxe che arricchirono l’identità ebraica dal 1901 al 1939, dimostrando il caratteristico susseguirsi, nel mondo della boxe, dei gruppi culturali ed etnici presenti nel panorama americano.
Non poteva mancare un contributo alla produzione cinematografica israeliana, che ultimamente ha riscosso ovunque grande successo e preziosi riconoscimenti, con una sezione speciale dedicata ai filmmakers realizzatori di documentari dal taglio giornalistico, dove ritraggono con drammatica immediatezza la contrastata realtà israeliana e le complesse interazioni con entità parallele quali la Palestina (Hot House di Shimon Dotan) o il Libano (Borders di Nurit Kedar).
Ulteriori approfondimenti, l’elenco dei film e il calendario completo del San Francisco Jewish Film Festival sono reperibili dal sito dell’evento www.sfjff.org