di Paolo Castellano
«Lo sport educa alla pace», ripeteva più volte Shimon Peres, ex-primo ministro e presidente di Israele. Gareggiare con un avversario significa rispettare un codice di valori che fanno parte di una legge non scritta basata sulla tolleranza e sulla condivisione. Per di più, le rivalità e le amicizie tra atleti hanno da sempre affascinato il cinema che difronte a una storia interessante ha tentato di riproporla sul grande e piccolo schermo.
Dunque non stupisce il fatto che il primo marzo le case di produzione MGM/UA Television e la compagnia israeliana Tadmor Entertainment abbiano dichiarato di aver acquisito i diritti per creare una miniserie sul dramma e la nascita dell’amicizia tra il campione iraniano del mondo di judo Saeid Mollaei e il suo collega israeliano Sagi Muki.
Nel 2019, Mollaei ha acquisito notorietà per aver rifiutato gli ordini dell’Iran che gli avrebbero imposto di perdere apposta in una gara per non combattere contro un judoka israeliano, ovvero Muki. A causa del suo rifiuto, l’atleta iraniano è scappato e si è rifugiato in Germania. Per un po’ di tempo non ha potuto gareggiare, ma quest’anno ha finalmente ottenuto il passaporto dalla Mongolia e ha così partecipato allo Grande Slam di judo avvenuto di recente in Israele.
La storia di Mollaei trasmette un messaggio positivo: l’amicizia supera qualsiasi ostacolo, anche quello dell’intolleranza, e il suo legame con il judoka israeliano Sagi Muki ne è una testimonianza. Certamente, non mancano reciproci attestati di stima sui social network. Negli scorsi giorni, Muki ha pubblicato una fotografia mentre abbracciava il suo amico iraniano.
Come riporta il Jerusalem Post, la miniserie verrà realizzata grazie alla collaborazione di Mollaei e Muki. Non solo, al progetto parteciperà anche la Federazione Internazionale di Judo, guidata attualmente dal presidente Marius Vizer. La serie tv utilizzerà dei filmati inediti e le interviste agli atleti durante quei giorni drammatici per le loro carriere. Inoltre, verrà prodotto un documentario.