di Roberto Zadik
La cultura israeliana, così come quella ebraica in generale, sono sempre più stimolanti e anche il cinema italiano sembra ispirarsi ad esse. A questo proposito il bravo e pungente regista romano Nanni Moretti, 66 anni il prossimo 19 agosto, sta lavorando alla versione cinematografica del bel romanzo Tre piani firmato dall’autore israeliano Eshkol Nevo.
Moretti e Eshkol Nevo
Per la prima volta, Moretti, nella sua lunga e brillante carriera egli si ispira a romanzi e idee altrui, come invece fecero altri registi si pensi a Kubrick. Come nel suo stile, in questo film, a quanto pare interpretato da Riccardo Scamarcio e Margherita Buy, egli conferma la sua vena intimista e introspettiva presente anche nel bel romanzo di Nevo, affermato scrittore israeliano 48enne autore anche di altre ottime opere come La simmetria dei desideri con una trama ambientata in un condominio di Tel Aviv e nelle emozioni e nelle inquietudini dei suoi protagonisti.
Sugli schermi dal 1976 Moretti ha lasciato un segno profondo nel cinema italiano contemporaneo con opere spesso anche molto polemiche e sarcastiche rivelandosi autore versatile e vivace, passando da opere intimiste come “Bianca”, a film fortemente drammatici come “La stanza del figlio” e ora è pronto a sorprendere con questa sua nuova opera “israeliana”.
Sofia Loren e Romain Gary
Sempre attingendo dal mondo ebraico ma stavolta francese anche il nuovo film “La vita davanti a sé” tratto dal romanzo del geniale Romain Gary autore lituano di religione ebraica e interpretato da un’icona come Sofia Loren, ormai 85enne. Nonostante l’età, l’attrice romana dimostra di conservare la sua abituale grinta e espressività, doti che mostrò in film di grandi registi da De Sica, con cui girò “La ciociara” a Scola con cui lavorò nel bellissimo “Una giornata particolare” e che ora torna a esprimere nel suo nuovo film.
Tratto da un testo uscito nel 1975 e realizzato dall’inquieto e intenso Romain Kacew – questo il vero nome di Gary che divenne di nazionalità francese – il film con la Loren e diretto da suo figlio Edoardo Ponti, racconta le vicende di una donna sopravvissuta alla Shoah e che si lega a un ragazzo senegalese occupandosi e proteggendolo come una madre in un susseguirsi di situazioni e di emozioni molto forti.
Autore prolifico e interessante Gary visse solo 66 anni ma scrisse più di venti opere che vennero adattate per il cinema da autori importanti ed ebbero un certo successo.
Due trame molto intense per Moretti e la Loren che dimostrano la vitalità della cultura ebraica e israeliana del passato e del presente.