Gene Simmons, cantante dei Kiss

Gene Simmons, la star israeliana dei Kiss compie 70 anni

Taccuino

di Roberto Zadik
Come il leader dei Dire Straits, Mark Knopfler, anche il carismatico e ribelle cantante e bassista dei “Kiss” Gene Simmons ha compiuto 70 anni ad agosto, esattamente il 25. Una cifra importante per questo intenso e ironico personaggio che, nonostante si sia “americanizzato” molto ha cercato di mantenere un legame con Israele, Paese in cui nacque da genitori ebrei ungheresi scampati miracolosamente alla Shoah il 25 agosto 1949 a Tirat Ha Carmel nelle vicinanze di Haifa.

Famoso da quasi mezzo secolo, è in giro dal 1973 da quando a New York fondò col suo amico ebreo americano Paul Stanley il famoso gruppo sfoggiando look eccentrico e la sua celebre e lunghissima lingua. Chaim Witz, questo il suo vero nome, ha festeggiato alla grande il suo compleanno. Secondo il Jerusalem Post su Twitter ha ringraziato i suoi fans che l’hanno sommerso di auguri scrivendo “Che vita. Grazie a tutti per gli auguri” e lo scorso 24 agosto a Saratoga Springs mentre si esibiva sul palco nell’ultimo estenuante tour della band, il pubblico gli ha fragorosamente cantato  un corale “Happy Birthday”.

Mancano solo 3 mesi alla fine di questa tournee dal titolo emblematico “End of the Road Tour” (Il concerto della Fine del Cammino) che suddiviso in 111 date e iniziato lo scorso gennaio si concluderà a dicembre. Una vita all’insegna del rock duro al confine fra pop e heavy metal, per questo personaggio che è passato alla storia per canzoni come “I was made for loving you” o “Rock and Roll Nite”, per le scatenate esibizioni dal vivo e per essere stato insieme a celebrità come Cher e Diana Ross. Una vita molto movimentata, un matrimonio con l’ex ragazza della celebre rivista Playboy, la canadese Shannon Tweed da cui ha avuto due figli e una carriera dove spesso e volentieri si è espresso su vari argomenti seguendo il suo caustico spirito critico e il senso dello humour che l’hanno sempre contraddistinto.

Favorevole alla politica di Bush, polemico e a volte molto corrosivo, ha sempre sostenuto Israele, difendendolo nei vari conflitti e definendo “eroe” un soldato ferito nella Guerra col Libano del 2006 e recatosi nello Stato ebraico nel 2011 ha definito questa esperienza come “qualcosa che ti cambia la vita” e definendosi un “israeliano e uno straniero in America” rilasciando una conferenza stampa in inglese e in ebraico. Su di lui ho scritto nel mio volume “Isramix”, pag. 178 (Proedi 2018) includendolo fra le grandi star della musica israeliana di tutti i tempi e sicuramente la più famosa di tutte.