di Roberto Zadik
Cosa c’entra John Lennon con gli ebrei? A prima vista nulla. Però esplorando approfonditamente la sua breve esistenza, durata appena 40 anni e conclusasi la sera dell’8 dicembre 1980 ucciso dalla follia di un certo Mark Chapman – che, nonostante si dichiarasse suo ammiratore, gli sparava spietatamente sotto casa sua – ci sono diverse curiosità legate a questo tema. Dall’amicizia col produttore dei primi Beatles, dal 1962 al 1967, il manager ebreo inglese Brian Esptein a una canzone in ebraico intitolata Oath to Jerusalem ( Un giuramento per Gerusalemme) e cantata da Lennon nel 1969.
Ad approfondire il legame fra Lennon e Gerusalemme il Times of Israel che ha pubblicato un interessante articolo. Nel testo il giornalista israeliano Akiva Nof racconta il suo incontro con la star di Imagine ad Amsterdam nei giorni della sua celebre intervista che all’epoca fece molto scalpore in cui egli rispose alle domande dei cronisti seduto a letto assieme alla moglie Yoko Ono. Nof emozionato rievoca quello storico incontro con il cantautore e musicista britannico. “Sono andato all’hotel” ha rievocato e “ ho bussato alla porta della sua camera chiedendo un intervista convinto che la rifiutasse” invece “ha detto lasciate che la voce di Israele entri”. La battuta dello spiritoso Lennon si riferiva alla collaborazione di Nof che all’epoca era corrispondente di una emittente radiofonica israeliana Aka-La voce di Israele.
Tutto cominciò come una breve intervista di una decina di minuti ma alla fine i due stettero a conversare per oltre mezz’ora. Il cronista ricorda un Lennon molto affabile e disponibile. Nella conversazione gli chiese se conoscesse qualche canzone israeliana ed egli rispose sorridendo “Solo Hava Nagila”. Poi gli disse che aveva scritto delle parole per lui ed era il brano Giuramento per Gerusalemme dove diceva “Gerusalemme abbiamo giurato che non ti abbandoneremo mai ora e per sempre”. In conclusione egli ,che oltre che nell’informazione ha lavorato alla Knesset membro nel Partito Herut predecessore dell’attuale coalizione del Likud, ha dichiarato “quando Lennon è stato ucciso ho pensato, John non invecchierà mai ma sarà sempre nei nostri cuori”.
Qual era il rapporto di Lennon con gli ebrei?
Il sito Forward.com fornisce una serie di dettagli su questo inedito argomento in un brillante articolo firmato da Seth Rogovoy, specializzato in storie ebraiche nascoste. Estremamente inquieto, ipersensibile e dotato di forte senso dell’umorismo, John Lennon poteva diventare sarcastico e a volte decisamente polemico e offensivo. Infatti nell’articolo viene sottolineato “come fu pungente verso tutti, non solo verso gli ebrei che conosceva” anche se aveva un feeling molto forte con diversi personaggi di religione ebraica che ne costellarono la carriera.
Fra questi il già citato Epstein che dopo averli scoperti al Cavern di Liverpool nel 1961 li trasformò da un anonimo gruppo di Liverpool in un fenomeno socioculturale di livello internazionale imponendoli un look elegante e curato e uno stile musicale melodico e decisamente pop abbandonato totalmente dopo la sua morte improvvisa a 33 anni il 27 agosto 1967 per un look spregiudicato e canzoni rock e ribelli.
Nel lungo elenco di ebrei conosciuti da Lennon e dai Beatles ci furono l’attore Peter Sellers, il regista Richard Lester autore dei film A Hard day’s night e Help fondamentali per la loro carriera, e il produttore Allen Klein che sostituì Epstein, la moglie di Paul McCartney, la fotografa americana Linda Eastman e il controverso manager e compositore newyorchese Phil Spector amico e collaboratore di Lennon per anni. Tutte personalità molto importanti che ricoprirono un ruolo fondamentale per lui sia coi Beatles che dopo tanto che in una delle sue battute egli disse “il mondo dello spettacolo è un’estensione della religione ebraica”.
(Foto: John lennon e Yoko Ono nell’Hotel Hilton di Amsterdam nel 1969, foto di Koch, Eric / Anefo, fonte Wikimedia Commons)