di Roberto Zadik
Sapevate che il carismatico e schivo frontman dei Dire Straits è mezzo ebreo? Ebbene sì, Mark Knopfler è un timido e riservato musicista scozzese di padre ebreo ungherese, un architetto, marxista e agnostico e di madre inglese che, dopo la sua lunga e folgorante carriera rock coi suoi “Dire Straits” durata vent’anni, torna alla carica, come il suo collega Bob Dylan, con una nuova produzione. Dal 9 marzo il cantante e chitarrista, infatti, piomba nelle classifiche italiane col suo nuovo album “Tracker,” ma senza i suoi compari di avventure o di merende che dir si voglia, bensì da solista come fa da vent’anni dai tempi del bellissimo e solido “Sailing to Philadelphia” pluripremiato successone del 1996. Il nuovo lavoro sembra un prodotto di grande livello che ricorda quello stile introspettivo e intimista già emerso in brani come “Brothers in arms” o “Private investigation”, due classici anni 80’. Già il primo singolo di questo album “Beryl” conferma la notevole espressività del magnetico Leone ascendente Pesci, Knopfler con un singolo dedicato alla scrittrice Beryl Bainbridge, molto conosciuta nel Regno Unito ma non altrettanto qui in Italia . Musicista intenso e solido, lontano dagli eccessi e dalle intemperanze di altre rockstars di origine ebraica e ce ne sono diverse, da Lou Reed, a stesso Bob Dylan a tanti altri, Knopfler 66 anni il prossimo 12 agosto, è un padre di famiglia tranquillo tre matrimoni e altrettanti figli a carico, che però non riesce ad appendere la sua immancabile chitarra al chiodo. Sulla cresta dell’onda dal lontano 1977 assieme ai suoi Dire Straits, formati con suo fratello David, egli ha suonato con tutti i maggiori artisti della sua generazione, da Eric Clapton a Carlos Santana a Bob Dylan, affermandosi sulla scena per canzoni favolose come “Sultans of swing”, che ancora oggi furoreggia nelle radio. Il repertorio di questo musicista è lungo e variegato, anche se non ha mai avuto i cambi di stile di Bowie o il successo dei Rolling Stones o dei Queen, e comprende pezzi scatenati ma sempre melodici e pop come “Tunnel of love” e la dolcissima ma per nulla mielosa, “Romeo and Juliette” una delle mie canzoni d’amore preferite. Nonostante non sia proprio quello che si dice un “compagnone” questo artista ha saputo attirare l’attenzione per la sua grinta da vero Leone, di nome e di fatto, sfoderata sul palco, sarà in tour dal prossimo 9 maggio e il suo modo di suonare preciso e coinvolgente. A sessantasei anni, il prossimo 12 agosto, Knopfler si rimette in gioco e lo fa con il suo consueto stile felpato, indiretto e al tempo stesso emozionante e anche questa volta ci ipnotizza e ci sorprende col suo cantato un po rauco e la sua musica sempre piena di messaggi e contenuti.