di Roberto Zadik
Non solo un grande regista: Steven Spielberg noto internazionalmente per capolavori come La lista di Schindler, è anche un importante produttore titolare della casa di produzione Amblin Partners, che ha realizzato anche il recente film 1917, vincitore di ben tre premi Oscar (Migliore fotografia a Roger Deakins, migliori effetti speciali a Greg Butler, Dominic Tuohy e Guillaume Rocheron e miglior sonoro a Mark Taylor e Stuart Wilson).
E stavolta, il cineasta ebreo americano di origini ucraine, 73 anni compiuti lo scorso 18 dicembre, che spesso si è distinto per profondità, versatilità ed efficacia, intende cimentarsi nella produzione di una pellicola su un argomento decisamente spinoso come il conflitto irrisolto fra israeliani e palestinesi che diventerà il tema principale di questo suo ambizioso progetto.
Ma quale la trama e il cast della pellicola? Per ora, stando a quanto diffuso dal Jerusalem Post, si sa ben poco. Stando alle prime notizie, la pellicola si baserebbe sul libro Apeirogon dello scrittore Colum McCann, di prossima pubblicazione dalla Casa editrice Random House. Acquistato dalla sua casa di produzione – come riportato da una delle prime fonti a diramare la notizia, la testata The Hollywood Reporter e successivamente dal Times of Israel, la storia racconta di due padri di famiglia, uno israeliano e l’altro arabo e della loro strana e profonda amicizia. Entrambi infatti sono stati “travolti da un insolito destino” citando un celebre film di Lina Wertmüller, segnati dalle morti delle loro due figlie, uccise nella guerra fra le due popolazioni.
Una storia sicuramente interessante, molto forte emotivamente e inedita quella ideata dallo scrittore irlandese McCann, che è stata scrupolosamente riadattata per il grande schermo da Spielberg e dalla sua compagnia. Valorizzata nel suo alto significato morale e nella capacità descrittiva e intimista di questo abile narratore – 55 anni da compiere il prossimo 28 febbraio – tradotto in varie lingue e apprezzato internazionalmente grazie alla sua fantasia e alla varietà di luoghi e ambientazioni dei suoi romanzi. Stando a quanto detto dai portavoce della casa di produzione egli “ha rappresentato le emozioni umane nella loro reale intensità”. A questo proposito McCann si è definito molto soddisfatto del lavoro svolto specificando: “sono contento che la vicenda dei due protagonisti Rami e Bassam sia finita nelle mani della Amblin”.