di Nathan Greppi
La società cinese Huawei, tra le più importanti al mondo nel campo delle telecomunicazioni, ha annunciato mercoledì 26 giugno di voler entrare nel mercato israeliano dell’energia solare, esattamente il giorno dopo aver confermato che non opererà più negli Stati Uniti.
Secondo il Jerusalem Post, Huawei ha firmato un accordo con Zing Energy, società minore che la rappresenta in Israele, per installare degli invertitori di energia solare da 30 megawatt in varie “solar farm”, ovvero distese di terreno adibite all’impianto di pannelli solari, sparse in tutto il paese.
Kenneth Frey, direttore del dipartimento per gli invertitori che ha sede in Germania, è arrivato martedì in Israele per visitarne gli impianti fotovoltaici, oltreché per incontrare i rappresentanti dell’industria locale per l’energia solare. Nello stesso giorno, la compagnia ha confermato che smetterà di vendere gli invertitori negli USA a causa della guerra commerciale attualmente in atto tra americani e cinesi.
Negli ultimi anni le compagnie cinesi hanno dimostrato un grande interesse per il mercato dell’energia in Israele: nell’aprile 2016 SinoHydro, una sussidiaria della società governativa PowerChina, ha vinto l’appalto per costruire un enorme centrale idroelettrica a Kokhav Hayarden, nella Valle del Giordano. SinoHydro e un’altra compagnia cinese, la PMEC, stanno attualmente costruendo il nuovo porto di Ashdod, e hanno espresso il loro interesse nel costruire un centro di desalinizzazione dell’acqua, ma in quest’ultima gara non hanno avuto successo.