di Francesco Paolo La Bionda
Il comparto tecnologico di Israele ha dimostrato la sua resilienza lo scorso anno, segnato dalle proteste contro la riforma giudiziaria proposta dal governo Netanyahu, dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e il successivo conflitto a Gaza, oltreché dalle tensioni economiche e politiche a livello globale.
È il quadro che emerge da un nuovo report di Start-Up Nation Central, un’organizzazione no-profit che promuove l’ecosistema dell’innovazione israeliano in tutto il mondo, secondo cui in particolare il segmento delle start-up ha mantenuto la capacità di ripresa e rimane una pietra angolare dell’economica dello Stato ebraico.
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Il report, basato su dati e approfondimenti della piattaforma proprietaria Finder, prevede che i finanziamenti privati per la tecnologia israeliana nel 2023 abbiano raggiunto quasi 10 miliardi di dollari, tenendo conto dei round di finanziamenti non ancora resi pubblici e dello storico dei ritardi nella loro pubblicazione; i finanziamenti resi noti a oggi ammontano infatti a 7,9 miliardi di dollari.
Guardando ai principali settori, il comparto della cybersecurity è rimasto solido, assicurandosi il più alto ammontare di finanziamenti privati al settore con 1,9 miliardi di dollari e un importo medio di 27 milioni di dollari. Il settore delle tecnologie sanitarie invece, con oltre 1600 aziende che costituiscono al 22% dell’ecosistema tech complessivo, ha registrato un calo del 53% degli investimenti privati a 1,4 miliardi di dollari. Infine, nonostante un calo del 60% dei finanziamenti privati per i settori Climate Tech e Agri-Food Tech rispetto all’anno precedente, il segmento resta promettente, con Israele che resta una nazione leader nelle soluzioni per la gestione sostenibile delle risorse idriche, per le fonti proteiche alternative e per le energie rinnovabili.
Il CEO di Start-Up Nation Central, Avi Hasson, ha commentato: “Guardando al 2024, le prospettive sono caute ma ottimistiche. Speriamo che le fondamenta dell’ecosistema, costituite dall’innovazione, dalle partnership globali e dalla sua comprovata resilienza, lo guidino attraverso l’incertezza verso una direttrice di crescita continua”.
Quanto vale il settore tech israeliano
Secondo l’ultimo report annuale del governo israeliano “The State of High-Tech”, a inizio 2023 il comparto tecnologico dello Stato ebraico valeva da solo il 18% del PIL israeliano, rappresentando inoltre il settore col maggior tasso di crescita nel decennio precedente, in cui aveva più che raddoppiato le sue esportazioni, e dava lavoro a oltre 400.000 persone.