di Ilaria Ester Ramazzotti
Quando il made in Israel è sinonimo di high tech. Ma anche di sicurezza e affidabilità. Succede in Brianza, centro pulsante dell’imprenditoria con il più elevato reddito pro-capite in Italia. Qui, a Lissone in provincia di Monza, sarà sperimentata da febbraio e per la prima volta in Lombardia una super telecamera per la videosorveglianza prodotta dall’azienda Safer Place, con sede a Tel Aviv, città a sua volta cuore economico d’Israele.
“Il grande fratello con tecnologia made in Israele” verrà sperimentato “per rendere più sicure le strade di Lissone e più tranquilli parchi, giardinetti e gli altri luoghi pubblici”, scrive il 18 gennaio il Cittadino, bisettimanale di Monza e Brianza; “l’azienda israeliana Safer Place ha proposto di sperimentare in città una tecnologia usata per pattugliare le zone sensibili di Israele”. “Tra gli impieghi previsti anche quelli di presidio per aumentare la sicurezza nei quartieri e di accertamento delle infrazioni al codice della strada: il sistema è in grado di acquisire tutte le targhe dei veicoli presenti intorno e interfacciarle con le banche dati”.
“Il maggior controllo della città del mobile passa per i confini di uno Stato, Israele, che ha dovuto fare della sicurezza, quella vera, non solo quella percepita, la sua stessa ragione di vita. E di sopravvivenza. Come dire, dall’intifada dei coltelli alla sosta in doppia fila”. In questo modo esordisce invece il Giornale di Monza in un articolo del 12 gennaio, azzardando un richiamo all’intifada per parlare dell’elevato livello qualitativo raggiunto dai prodotti israeliani alla luce del connubio fra sicurezza e alta tecnologia. “Lissone non è certo Gerusalemme – prosegue -, ciononostante l’amministrazione comunale è andata a bussare fino alle porte di una società israeliana che fornirà una super telecamera all’avanguardia”.
Così scrivono i giornali locali, con tanto di titoli riportati sulle locandine delle edicole. E fra gli impliciti timori di nuove multe e l’aspettativa di maggiore sicurezza, scorrono fra le righe le caratteristiche del dispositivo iper tecnologico. Un dispositivo con sei telecamere integrate in grado di analizzare i dati dei veicoli in tempo reale ma anche di registrare a 360 gradi tutto ciò che avviene attorno alla stazione mobile della polizia municipale. Si potranno ottenere i rilievi video degli incidenti stradali e filmati per ogni ragione di servizio al prezzo di 15 euro l’uno per un massimo di 21.600 euro, già stanziati dal Comune di Lissone.
La sperimentazione accordata con la Safer Place durerà sei mesi, poi la tecnologia sarà utilizzata anche da altri comuni della Brianza.