di Marina Gersony
Durante il suo tour mondiale, Sam Altman ha fatto tappa a Tel Aviv. In quest’occasione, il CEO e co-fondatore di OpenAI ha espresso il suo incoraggiamento e ha risposto al desiderio dei leader mondiali di affrontare i potenziali rischi derivanti dalla tecnologia dell’Intelligenza Artificiale sviluppata dalla sua azienda e non solo. Tra i suoi obiettivi, la promozione di OpenAI, azienda nota per il suo prodotto di punta, ChatGPT, nonché per lo sviluppo di DALL-E, strumento che genera immagini originali basandosi su descrizioni testuali. Durante il tour, Altman ha visitato anche diverse capitali europee.
In un discorso all’Università di Tel Aviv, l’imprenditore statunitense ha affermato che «sarebbe un errore mettere in campo una regolamentazione pesante in questo momento o cercare di rallentare l’incredibile innovazione». Ma ha anche affermato che c’è il rischio di creare una «superintelligenza» che non sia realmente «ben allineata» con i bisogni della società nel prossimo decennio. Ha quindi suggerito la formazione di una «organizzazione globale per verificarne la sicurezza e per proporre test che devono essere superati». Lo ha paragonato all’AIEA, l’agenzia nucleare internazionale.
Altman – impegnato nella promozione e nella diffusione dell’IA e dei suoi benefici a livello globale – è una delle voci più autorevoli nel settore tecnologico che sollecita i governi ad adottare regolamentazioni rapide per garantire un uso responsabile dell’IA. Dopo il suo tour in Europa il mese scorso, durante il quale ha incontrato legislatori e leader nazionali per discutere delle prospettive e delle minacce dell’IA, l’imprenditore ha pianificato una serie di viaggi questa settimana verso Giordania, Qatar, Emirati Arabi Uniti, India e Corea del Sud. Il tour mondiale arriva dopo che centinaia di scienziati e leader del settore tecnologico, inclusi dirigenti di alto livello di Microsoft e Google, hanno lanciato un avvertimento sui pericoli che l’Intelligenza Artificiale rappresenta per l’umanità. Anche Altman risulta tra i firmatari.
Tra le maggiori preoccupazioni espresse da più parti, figura anche e soprattutto l’impatto che l’IA potrebbe avere sulla perdita di posti di lavoro, Altman ha minimizzato, affermando che ci saranno sempre per gli esseri umani, nonostante la crescita dell’automazione, anche se i lavori «tra 100 anni saranno completamente diversi rispetto ai lavori di oggi».
Nell’ambito delle discussioni sulla regolamentazione dell’IA, Altman ha tra l’altro pronosticato un «ruolo di enorme rilievo» per Israele nel ridurre i rischi connessi a questa tecnologia. Tuttavia – come riferiscono l’agenzia Reuters e numerose altre testate tra cuiThe Algemeiner, The Times of Israel, The Jerusalem Post, Haaretz eThe Washington Post – nonostante i dibattiti in corso sulla regolamentazione di ChatGPT, Altman ha esternato il suo vivo interesse a investire in Israele.
Uno studio condotto dall’Università di Stanford, ha infatti classificato Israele tra i primi cinque Paesi per sistemi di apprendimento automatico significativi e concentrazione di competenze nell’IA. Durante un incontro con il presidente israeliano Isaac Herzog, Altman ha espresso apprezzamento per l’attenzione, la focalizzazione e l’urgenza dimostrate dai leader mondiali nel comprendere come mitigare i rischi associati all’IA. «La tua visita ha suscitato un enorme interesse in tutto il Paese, un Paese che desidera fare del bene e servire il mondo con uno scopo», ha dichiarato Herzog in apertura al suo discorso di benvenuto. Il CEO ha inoltre visitato il centro di ricerca e sviluppo di Microsoft Corp in Israele, dove gli è stata posta la domanda se OpenAI aprirà un ufficio locale. Secondo una dichiarazione di Microsoft in ebraico – come riferisce The Algemeiner – Altman ha indicato che l’azienda preferisce lavorare insieme in un’unica sede, ma sta valutando diverse opzioni di investimento in Israele.
Le preoccupazioni sulla sicurezza legate alla rapida evoluzione e popolarità dell’IA generativa, in particolare dopo il lancio di ChatGPT supportato da Microsoft, hanno spinto i legislatori di tutto il mondo a formulare leggi per affrontare tali questioni. Mentre l’Unione Europea sta progredendo con la sua proposta di legge sull’IA, che dovrebbe diventare legge entro la fine dell’anno, gli Stati Uniti stanno invece considerando l’adattamento delle leggi esistenti anziché l’elaborazione di una nuova legislazione specifica sull’IA. Anche il Regno Unito mira ad evitare una legislazione eccessivamente restrittiva che potrebbe ostacolare l’innovazione. «Israele, così come la Gran Bretagna e, in larga misura anche il Canada, si trova nella stessa linea degli Stati Uniti – ha dichiarato Ziv Katzir, direttore della pianificazione nazionale per l’IA presso l’Autorità per l’Innovazione di Israele –. Abbiamo lavorato su questa questione negli ultimi 18 mesi circa, con l’obiettivo di raggiungere il giusto equilibrio tra innovazione e la salvaguardia dei diritti umani e delle garanzie civili».
A tal proposito, Israele ha pubblicato una bozza di politica sull’IA di 115 pagine lo scorso ottobre e sta attualmente raccogliendo i feedback del pubblico in vista di una decisione finale.
Come riporta The Algemeiner, Altman non aveva pianificato un incontro con Benjamin Netanyahu durante la sua breve visita in Israele. Il Primo ministro israeliano ha recentemente suscitato critiche da parte dei leader del settore tecnologico del Paese a causa di una proposta controversa di riforma del sistema giudiziario. Come precisa Haaretz, Altman ha parlato al telefono con Netanyahu per discutere del futuro dell’Intelligenza Artificiale dopo essersi rifiutato di incontrare il primo ministro.
In breve, l’interesse di Altman per Israele e il suo riconoscimento del ruolo chiave che il Paese può svolgere nel settore dell’IA sottolineano l’importanza crescente di promuovere un utilizzo responsabile e regolamentato di questa tecnologia. Mentre i governi di tutto il mondo si confrontano con le sfide poste dall’IA, Israele si posiziona come una nazione che sta affrontando attivamente questi temi e cerca di trovare un equilibrio tra innovazione e protezione dei diritti fondamentali. Si prevede che il viaggio di Altman in diverse nazioni della regione, incluso Israele, contribuirà ad approfondire ulteriormente il dialogo sulla regolamentazione dell’IA e aprirà opportunità di investimento nel settore.
(nella foto, il presidente israeliano Isaac Herzog e Sam Altman. Foto: Amos Ben Gershom, GPO)