In viaggio con Kesher: GRECIA
Straordinaria e calorosa l’ospitalità delle Comunità ebraiche di Atene e Salonicco. Magnifici l’organizzazione e l’empatia di Paola Boccia, gli approfondimenti ebraici e le riflessioni Rav Roberto Della Rocca.
Si è appena concluso il viaggio di Kesher in Grecia, che si è svolto dal 12 al 17 maggio, organizzato da Paola Boccia. Il gruppo, non solo milanese, è andato alla scoperta della Grecia ebraica e classica: da Salonicco e Atene alle escursioni a Capo Sounion; e poi Micene, Nafplion, Epidauro, Corinto… Ecco le impressioni dei viaggiatori.
Rachele Marisa Sutton (Milano)
È incredibile, ma Paola riesce sempre a stupirci con gli effetti speciali!
Quest’ultimo viaggio con Kesher a Salonicco e Atene è stato ancor più sorprendente e importante degli altri.
Sorprendente per l’organizzazione e per numero di siti visitati.
Ad esempio, sempre mangiando casher, abbiamo potuto apprezzare le delizie della cucina greca senza che niente mancasse e visitato, accompagnate da guide italiane esperte e competenti, in un giorno solo cose e posti che normalmente, a detta di molte guide, si vedono in due giorni. Ad esempio in una giornata si è visto Corinto antica, Istmo, Epidauro, Naplion, Micene con tutti i musei archeologici connessi.
Ma quello che va sottolineato di questo viaggio è la connection organizzata con le Comunità ebraiche. A Salonicco, un commosso Elias Matalon, membro della comunità e figlio e nipote di sopravvissuti al terribile sterminio di 50.000 ebrei, ci ha accolti e guidati nel museo ebraico e dentro le Sinagoghe di Monastiriote e Yad Hazikaron dove, con profondo sentimento e nostalgia, ci ha cantato in aramaico delle canzoni antiche.
Ma ancor più ad Atene doveva sorprenderci una Comunità estremamente organizzata e accogliente. Al mattino ci ha accolto il Rabbino Gavriel Negrin che a lungo ci ha intrattenuto con approfondimenti storici, culturali e architettonici per poi guidarci a piedi in una visita di tutto il quartiere ebraico. Ci ha poi accolti alla sera nel locali della Comunità ebraica assieme al Presidente e ad alcuni dei consiglieri che, dopo i discorsi, si sono divisi fra i tavoli sedendosi con noi per condividere la serata. Tutti estremamente cordiali e pronti a rispondere alle nostre domande. Molti di noi hanno preso contatto e sviluppato rapporti. Eravamo estasiati e il concerto è stato stupendo con una cantante brava, allegra e comunicativa che ha favorito la chiusura della splendida serata con canti e balli, tutti insieme.
Che dire? Straordinario Kesher che ci cerca, ci avvicina, ci accompagna a scoprire le nostre origini e ci permette di conoscerci e sviluppare amicizie. Speriamo che chiunque vinca queste elezioni ne capisca l’importanza e il grande lavoro sviluppato in tanti anni e ne permetta la continuazione.
Grazie Kesher, grazie Paola e Rav Della Rocca che come sempre ha accompagnato queste giornate con approfondimenti e riflessioni talmudiche e no, che danno spessore ad eventi ed esperienze. Shalom a tutti.
Silvia Hassan (Milano)
Bellissimo viaggio, come sempre, quello di Kesher. Programma molto intenso con visite a luoghi ebraici e no. Particolarmente toccante la prima parte dedicata a Salonicco, dalla quale sono stati deportati 55.000 ebrei, pari al 98% della popolazione ebraica della città. Una strage pari solo a quelle perpetrate in Polonia. Denominata la Gerusalemme dei Balcani, Salonicco aveva visto crescere la sua popolazione ebraica fino a contare 80.000 persone, impoveritesi anche a seguito del grande incendio del 1917 che aveva devastato in particolare il quartiere ebraico.
Poi visita ad Atene e dintorni, dalle sinagoghe al Partenone, da Micene all’istmo di Corinto. Ma la cosa che più mi ha scaldato il cuore è stata l’accoglienza calorosa della Comunità ebraica di Atene, con cui abbiamo trascorso una fantastica serata con canti e balli. Ballerino d’eccezione Rav Della Rocca, protagonista come sempre dei viaggi Kesher, che non ci ha mai fatto mancare i suoi spunti di riflessione serali. Paola, dolcissima ed efficiente come sempre, con le sue mille “coccole” e attenzioni ci ha fatto tornare bambini ancora una volta.
Rivka Salmona Vigevani
(Milano – Gerusalemme)
Sono sull’aereo che mi riporta da Atene a Milano insieme ad un allegro gruppo di amici vecchi e nuovi, provenienti dalle varie città italiane e da italiani che abitano in Israele. I miei pensieri corrono lungo le immagini e i sentimenti che questo viaggio hanno suscitato in me. Da tempo desideravo conoscere Salonicco, luogo di nascita di entrambi i miei genitori. Dai loro racconti mi ero fatta l’idea di una vita ricca di rapporti familiari, di incontri nei vari caffè in un ambiente dove tutti si conoscevano.
La famiglia di mia madre, gli Aroesti erano originari da Monastir (Macedonia), oggi chiamata Bittola, ma poi si sono trasferiti a Salonicco perché lì c’erano scuole più prestigiose (Aliance française, scuola tedesca, e la scuola italiana) e si stava sviluppando una nuova emancipazione di vita ebraica.
Arrivati a Salonicco siamo entrati nella sinagoga dei Monastirioti di cui avevo sempre sentito parlare. Quella sinagoga era stata eretta da mio nonno Itzchak Aroesti ed è l’unica rimasta in piedi perché durante la guerra era stata adibita a deposito della Croce Rossa. Sono rimasta sorpresa quando ho letto sul frontespizio dell’entrata la scritta in ebraico Itzchak Aroesti per Ida (sua figlia). Un tale ritorno alle origini ha creato in me una forte emozione e tra me e me dicevo: Nonno sono venuta a farti “cavod”. Rav Roberto Della Rocca ha recitato un kaddish a nome del nonno Itzchak Aroesti, dei figli e fratelli.
Naturalmente non sono riuscita a trattenere qualche lacrima.
Donatella Camerino (Milano)
Eccomi in Grecia con queste splendide persone: rav Della Rocca e Paola Boccia, in un viaggio alle origini della storia e delle culture più influenti del nostro mondo.
A iniziare con uno dei figli di Noé, si è strutturata una mentalità che si inorgoglisce di forza e bellezza, diversa da quella di Sem, dalle nostre richieste di senso e di etica. Ci siamo scontrati amaramente con questa cultura, ma ne abbiamo subito anche il fascino. Allora è stato puntuale da parte di rav Della Rocca ricordare la differenza tra assimilarci ed assimilare: ovvero tra abbandonare la nostra essenza o altresì accogliere ed integrare aspetti di altre culture sapendoli armonizzare ai nostri fondamenti, sapendo alimentare la nostra identità.
Da ebrea non è certo mia abitudine chiedermi se sono o non sono ebrea, piuttosto mi chiedo se il mio è un ebraismo sano, qualcosa che illumina me stessa, chi mi è vicino e il mondo che mi accoglie. Cresco cercando un nome e un posto alle diverse realtà che incontro seguendo il modo con cui si intrecciano alla vita… “oggi per i nipoti e pronipoti” dice il Rav, “per il futuro”. E…. ieri, oggi e domani si dipanano nella storia che ricostruiamo nel bellissimo museo ebraico di Atene, nelle spiegazioni delle guide ai diversi siti visitati e nello scritto prezioso di Sergio Sestieri.
La bellezza della natura ha aggiunto grande fascino a questo viaggio, così come l’accoglienza commovente e non scontata delle due Comunità di Salonicco e Atene.
Grazie al gruppo, ai suoi momenti esilaranti, alle sue defezioni, ai suoi ritardi ed oggetti smarriti… ci hanno regalato momenti di autentica suspance!
Rami e Costanza Addadi (Roma)
Grazie a Paola e a Kesher per l’accoglienza calorosa, ci siamo sentiti da subito in sintonia e benvenuti.
È stato un viaggio indimenticabile. I luoghi storici sono considerevoli, ma a rendere ancora più coinvolgente il viaggio è stato soprattutto l’abbinamento della parte ebraica con le testimonianze di comunità ebraiche così drasticamente ridotte dalla Shoah, la visita alle sinagoghe ed ai siti storici, l’incontro e l’ospitalità dei rappresentanti delle comunità locali e del rav di Atene.
A tutto ciò va aggiunto l’importante contributo di rav Roberto Della Rocca che con i suoi commenti e spiegazioni ci ha dato un grande conforto.
Complimenti a Paola per la sua empatia e capacità di coinvolgimento. Alla prossima.
Anita Finzi (Milano)
Esprimo le mie impressioni più che positive a seguito di questo tour magnificamente organizzato.
“Tutti pazzi per Paola” sempre attenta e presente alle nostre esigenze.
Ricordi indimenticabili di momenti trascorsi in allegria e armonia. Grazie a Paola e a rav Della Rocca, un affettuoso saluto a tutti i miei compagni di viaggio.
Adriana Fiorentini
(Milano – Lugano)
Cinque giorni in Grecia, intensi sicuramente, in cui abbiamo visitato luoghi bellissimi e sorprendentemente carichi di storia ebraica, ai quali si intrecciano monumenti ellenici fatti di bellezza e armonia. Le città di Salonicco e Atene con le rive profumate del Mar Egeo.
Grazie a Paola che ci ha guidato verso questi luoghi sempre con il sorriso e ai tanti nuovi amici che ho potuto conoscere grazie a Kesher.
Il mio viaggio
A casa, dopo questi intensissimi giorni con Kesher in Grecia, cerco di ricordare le tappe e i momenti più importanti. Non ci riesco tanto bene. Le immagini si mescolano, le notizie si confondono. Sarà perché abbiamo visto moltissimo in pochi giorni. Templi e teatri, rovine, musei, sinagoghe, siti archeologici. I racconti si intrecciano, le melodie in ladino riaffiorano. Ripenso con grande commozione e tristezza alla storia degli ebrei di Salonicco, una storia che conoscevo nei racconti di amici ma che ora so in numeri precisi. Più di 50.000 deportati in pochi mesi. Solo poche centinaia faranno ritorno. Una tragedia senza confini, rabbrividisco mentre ascolto le testimonianze alla Monastiriote che insieme a Yad Lezikaron è una delle due sinagoghe rimaste. Prima della guerra esistevano 43 sinagoghe a Salonicco; nel 1900 metà della popolazione dì Salonicco era ebrea, un abitante su due. Oggi si contano 1950 iscritti alla comunità. Sempre a Salonicco nel campus universitario ci fermiamo al monumento in ricordo dell’antico cimitero ebraico distrutto dai greci su ordine dei tedeschi. Le lapidi usate per pavimentare le strade né più né meno come fu fatto a Cracovia. Il nostro Rav recita uno straziante kaddish. Eppure, penso, poteva andare diversamente. Qualcuno è riuscito a fermare gli assassini. L’intera isola di Zante è stata riconosciuta Giusta fra le Nazioni a Yad va shem per aver salvato tutti i suoi ebrei. Penso alla Bulgaria, non è lontana da Salonicco. Un viaggio interessantissimo, un gruppo molto eterogeneo ma sempre in armonia, col desiderio di conoscere ciascuno le storie dell’altro.
Grazie Paola per la tua umanità, energia ed efficienza. Grazie per essere stata tanto accogliente.
Grazie rav Roberto per averci dato, con le tue sagge e sapienti parole, informazioni aggiuntive riportandoci sempre all’etica del pensiero ebraico anche davanti alla bellezza dell’arte greca o riallacciandoti ai racconti mitologici.
Ci mancherà molto la tua gentilezza, il tuo ottimismo, il tuo umorismo e il tuo sguardo di speranza al futuro. Mi dispiace che lasci Milano. Per niente al mondo ti scambierei neanche se fosse per un rabbino trentenne ateniese… Grazie. Tanja Beilin (Milano)