di Roberto Zadik
Famosa per le sue località turistiche, come l’isola di Djerba, per antiche cittadine rese celebri dal mondo classico, come Cartagine, sulla Tunisia ebraica invece non si sa poi molto.
Eppure gli ebrei tunisini sono una delle presenze ebraiche più antiche al mondo. Come riporta il sito www.sefarad.org, il Talmud racconta del doloroso esodo di 30mila ebrei che “all’epoca della distruzione del Secondo Santuario lasciarono una Gerusalemme distrutta emigrando in Tunisia sotto il dominio dispotico dell’Imperatore Tito”. A differenza dell’ebraismo italiano e europeo, le vicende e i percorsi ebraici storici e culturali nordafricani sono poco raccontati ma essi sono pieni di storia, fascino e elementi suggestivi. Paese islamico moderato e tollerante, aperto al turismo e internazionalmente sempre più sviluppato, la “nuova Tunisia” di questi anni è stata descritta, lo scorso febbraio, dal Ministro del Turismo e dell’Artigianato, Renè Trabelsi, politico di religione ebraica (ed è la prima volta dal 1956 che questo avviene), come riporta il sito www.letemps.ch definendolo “un vero professionista del Turismo”.
Intervistato dalla stampa in occasione della sua visita a Milano all’evento del Bit ( Borsa internazionale del Turismo) lo scorso 10 febbraio, egli si è definito molto soddisfatto dei rapporti fra il suo Paese e l’Italia sottolineando i diversi punti in comune fra le due culture, come il calcio e la buona cucina e l’importanza di tematiche come la sicurezza negli hotel e negli aeroporti. Molto interessanti le sue rivelazioni sul mondo ebraico tunisino di oggi. Attualmente nel Paese abitano 2.500 ebrei, una presenza ebraica significativa anche se non certo numerosa. Infatti “nel 1950” egli ha reso noto che “gli ebrei erano 250mila” e una delle principali località ebraiche è Djerba. Sull’isola è situata la splendida sinagoga “La Ghriba” costruita nel 19esimo secolo su un edificio precedente molto più antico, che secondo la leggenda venne edificato ai tempi della distruzione del Primo o del Secondo Tempio di Gerusalemme. Si tratta di una costruzione esteriormente molto semplice ma con una parte interna splendida. Da segnalare le bellissime decorazioni, il cortile e la sontuosa sala centrale dove i fedeli si riuniscono in preghiera. Sulle pareti decorate si aprono ampie finestre sotto le quali sono scritti i nomi delle 12 Tribù di Israele. Un luogo di grande suggestione che ogni anno richiama curiosi, turisti e ebrei da tutto il mondo. Specialmente ebrei francesi e israeliani, spesso di origini nordafricane, vi si recano annualmente in pellegrinaggio.
Quest’anno l’Ente del Turismo della Tunisia ha organizzato, in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Martinengo Communication, un viaggio per un gruppo di giornalisti alla scoperta del pellegrinaggio della Ghriba in occasione della grande festa di “Lag Baomer” che ricorda la scomparsa di un rabbino di fondamentale importanza come Rav Shimon Bar Yochai autore di una delle opere più complesse e fascinose della tradizione mistica ebraica come lo “Zohar”.
A questo proposito, secondo un recente articolo del sito www.telavivre.com il Ministro ha detto che “quest’anno verranno più di 7mila visitatori in pellegrinaggio e questo sarà un momento fondamentale, anche perché coincide con il digiuno del Ramadan”. Questa sinagoga è uno degli esempi dell’importanza e della valenza storica e culturale dell’ebraismo tunisino e il sito jewishwikipedia contiene alcuni interessanti particolari. Arrivati come ostaggi dei Romani, gli ebrei vissero momenti di difficoltà, alternati a fasi di grande integrazione, eccellendo nel commercio e integrandosi brillantemente, dal XVI secolo in poi, nella vita sociale del Paese all’epoca dell’Impero Ottomano, suddivisi in due grandi gruppi come gli ebrei locali e quelli di origine italiana conosciuti come “Gornim”. Nel Novecento vissero momenti difficili ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, con la deportazione nei campi di lavoro di 5mila ebrei, nonostante questo però nel 1945 la popolazione ebraica tunisina si aggirava attorno alle 105mila persone. Negli anni ’50 avvennero le grandi migrazioni verso la Francia e Israele, e oggi la popolazione ebraica è di 2.500 presenze sul territorio. La Tunisia si preannuncia come Paese intenso e pieno di curiosità, di cultura, monumenti, come di splendidi paesaggi e panorami e anche il suo lato ebraico è un elemento di grande fascino per il turismo internazionale.