antisionismo

Difendere Israele sui media, tra like e complessità

Eventi

di Nathan Greppi
Per capire quali sono le tattiche per poter contrastare la disinformazione che circola nei media e sui social riguardo a Israele, giovedì 7 novembre si è tenuto presso la Sala Segre della Scuola Ebraica di Via Sally Mayer un incontro curato dai responsabili del sito Progetto Dreyfus assieme all’Adei Wizo e alla Comunità Ebraica di Milano, dal titolo Tra like e complessità. Istruzioni per la difesa di Israele sui media.

Manifestazioni e slogan fondati sulle menzogne. Oggi la distanza tra Israele, ebrei e Occidente è (quasi) incolmabile

Taccuino

di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Non so voi, ma io in questo momento non so se dirmi più sgomento o incredulo. Il lontano Occidente non mi è mai parso tanto (moralmente) distante.  Da settimane, ormai, le maggiori università d’America e d’Europa – Italia compresa – sono teatro di occupazioni, manifestazioni, scontri, rivendicazioni, esclusioni (degli studenti ebrei o israeliani).

Come difendersi da piazze, atenei e media avvelenati

2024

Attualità
Immaginare il dopo Gaza: una federazione di piccoli emirati, fatta di clan e tribù

Cultura
Mamma che paura! Da Lilit al Golem, ecco a voi… il brivido ebraico

Comunità
Yom Hashoah, Yom HaZikaron, Yom Haatzmaut

«Gli ebrei, bersaglio ideale nelle università USA, dove domina il pensiero antioccidentale e woke»

Mondo

di Ilaria Myr
Manifestazioni pro Palestina in cui si inneggia a Hamas. Studenti e docenti ebrei che vengono insultati come “colonizzatori”, “razzisti”, “sfruttatori”. È un’atmosfera inquietante quella che si respira nei campus americani da dopo il 7 ottobre, ma in realtà non è niente di nuovo: da decenni il lavaggio del cervello in senso antioccidentale è una prassi. E Israele e gli ebrei pagano il conto. Intervista al giornalista Federico Rampini

Teatro Parenti sotto attacco: studenti contestano la cultura ebraica. L’accusa è di «avamposto di sionismo in città»

Italia

di Redazione
L’accusa degli studenti ha  indignato la nostra Comunità ma anche chi conosce bene il variegato palinsesto del Teatro Parenti, sempre improntato alla pluralità, universalità e laicità di pensiero. Fin dalla fondazione, il Parenti ha ospitato anche spettacoli e incontri legati alla cultura ebraica, affermando che «nessuna manifestazione di cultura ebraica si è risolta in una questione di ebrei, ma è sempre stata un suggerimento e un atteggiamento, un modo di avvicinare la realtà.

Daniele Nahum: abbiamo sottovalutato l’antisemitismo di sinistra

Italia

di Ester Moscati
Daniele Nahum, consigliere comunale a Milano, impegnato in politica fin da giovanissimo, prima con i Radicali di Marco Pannella poi nel Partito Democratico, è oggi approdato all’area Riformista. Che cosa significa essere militante nell’area della sinistra e trovarsi in questo clima pesantemente anti-israeliano, antisionista e spesso antisemita

Esposto lo striscione “Stop al genocidio” al Teatro Goldoni di Livorno: la risposta della Comunità ebraica

Italia

di David Fiorentini
“Non è pacifismo perorare il cessate il fuoco esponendo la bandiera di una sola parte e accusando l’altra, indicibilmente, di “genocidio” in spregio alla storia e alla verità”. Così commenta la Comunità ebraica di Livorno quanto accaduto al Teatro Goldoni al termine della Turandot di Puccini, quando il cast si è riunito sul palco esponendo lo striscione “Cessate il fuoco, stop al genocidio” con una bandiera palestinese.

Apprensione alla Sinagoga di Torino, sfiorati i militanti dei centri sociali

Italia

di David Fiorentini
Al grido di “Fuori i sionisti dalle università” e “Tout le monde deteste la police”, diversi militanti del centro sociale Askatasuna saranno denunciati per aver tentato di deragliare il corteo di protesta contro la partecipazione israeliana alla Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli.

Le nubi dell’odio sopra il Belgio, dove l’ostilità verso Israele è ormai bipartisan. E dove gli ebrei non sanno più che partito votare

Mondo

di Nathan Greppi
Solo tra il 7 ottobre e il 7 dicembre 2023 si sono registrati 91 episodi di antisemitismo, contro i 57 registrati nel corso di tutto il 2022. Con una popolazione composta da molti musulmani (30% solo nella regione di Bruxelles capitale) a cui i partiti politici fanno concessioni pur di ottenerne il voto, l’odio nei confronti degli ebrei e di Israele è diffuso, soprattutto fra i giovani musulmani. Intervista allo storico e politologo belga Joël Kotek.