di Nathan Greppi
“L’idea di Studenti per Israele nasce dalla constatazione del clima mefitico che si respira nelle nostre università. In particolare, abbiamo visto veri e propri inviti alla violenza contro gli israeliani e contro chiunque sostenga Israele, e questo ci ha spinto a metterci al lavoro per non essere complici di tutto ciò”, spiega a Mosaico-Bet Magazine uno dei fondatori, Fausto Recupero, studente di Economia e Management presso l’Università di Firenze.
boicottaggio accademico
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di Nathan Greppi
Cary Nelson, docente emerito di inglese presso l’Università dell’Illinois e già presidente dell’AAUP dal 2006 al 2012, ci racconta come l’associazione dei professori universitari sia negli anni passata dal rifiuto del boicottaggio a Israele ad accoglierlo come giusto. E come dal 7 ottobre la situazione sia peggiorata.
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di Nathan Greppi
“Le università israeliane, e in particolare l’Istituto Weizmann, il Technion di Haifa e l’Università Ben-Gurion del Negev, sono delle eccellenze nel ranking internazionale, soprattutto negli ambiti dell’agricoltura e delle risorse idriche. È l’Italia che dovrebbe imparare da Israele, e non viceversa”, spiega Ugo Volli, già docente universitario di semiotica.
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“La discriminazione antisemita stavolta è travestita da libera decisione accademica, mentre è evidente il carattere violento di questo e di altri episodi che causano tra gli studenti e i docenti di origine ebraica, ma anche tra tutti coloro che hanno a cuore la libertà e la democrazia, una forte preoccupazione per la loro stessa incolumità”.
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Le sigle di sinistra universitaria che spingono per il boicottaggio completo delle collaborazioni con Israele non sembrano altrettanto preoccupate da guerre ed ingiustizie sociali in altre regioni del mondo, prossime o remote, come la Russia o l’Iran.