Gitai sbarca a Venezia col nuovo film “Perchè la guerra” ? Non un film bellico, ma un dialogo fra Einstein e Freud

Spettacolo

di Roberto Zadik
Solo un autore originale e, spesso, assai polemico come il regista israeliano Amos Gitai poteva parlare di guerra senza mostrare immagini belliche ma mettendo in dialogo due colossi come Albert Einstein e Sigmund Freud. Accade nella sua nuova fatica ‘Why War’ (perché la guerra) che verrà presentato all’imminente Mostra del Cinema di Venezia sabato sera 31 agosto  nella categoria delle pellicole fuori concorso.

“Al nord la guerra con Hezbollah è purtroppo inevitabile, non è possibile alcuna soluzione diplomatica”. La testimonianza di un residente del Kibbutz Sasa

Israele

di Ilaria Myr
Luciano Assin, milanese di origine e residente nel Kibbutz Sasa dagli anni ’70, al confine con il Libano, ci racconta il contesto in cui si trova a vivere da quando  Hezbollah ha intensificato il lancio di missili sul nord di Israele. “Regna fra i cittadini una sensazione di instabilità e incertezza”.

Attacco iraniano ad Israele: prospettive regionali e internazionali nell’analisi di Yigal Palmor

Mondo

di Anna Balestrieri
Una serata di discussione interattiva sulla situazione attuale dell’immagine di Israele nel mondo si è trasformata in un’analisi dell’attacco iraniano e delle prospettive che attendono la regione mediorientale con il capo dell’Unità per le relazioni internazionali e consigliere per la politica estera del presidente dell’Agenzia ebraica per Israele.

La nostra forza sta nella nostra unità: come sostenere Israele in tempi di guerra

Israele

di Sofia Tranchina
Con la guerra che imperversa da tre mesi, e che minaccia di dilungarsi e di allargarsi al fronte Nord, Israele si è trovata ad affrontare un improvviso e radicale cambiamento interno. Con oltre 200mila sfollati lo Stato ebraico si trova a dover far posto alle famiglie sradicate dalla propria routine, dalla propria casa e dal proprio lavoro.

“I terroristi sono a casa nostra”. I racconti strazianti degli abitanti israeliani intorno a Gaza

Israele

di Ilaria Myr e Roberto Zadik
Strazianti le telefonate dei parenti che chiamano le radio per sapere dove sono i propri parenti dispersi, se qualcuno li ha visti. Strazianti i video delle persone che sono state rapite dai terroristi: giovani che erano al rave di Reim, ma anche bambini, famiglie e anziani, portati via a Gaza. Strazianti i post sui social delle famiglie che piangono i propri cari, e le foto di famiglie distrutte.