di David Zebuloni
Con il pronipote Dov Forman, durante il lockdown, all’età di 97 anni, ha cominciato a diffondere la sua storia di sopravvissuta alla Shoah sui social, diventando, con milioni di follower, una celebrità e un modello di forza per tanti giovani e non solo.
Meta aggiorna la sua politica di moderazione per “sionista” usato nei discorsi d’odio online contro ebrei e israeliani
di Pietro Baragiola
L’azienda ha annunciato un aggiornamento che rimuoverà tutti i post con la parola “sionista” e i suoi derivati come proxy per prendere di mira ebrei o israeliani. Allo studio anche la possibilità di estenderlo anche allo slogan filopalestinese “dal fiume al mare”, spesso usato in relazione all’eliminazione di Israele.
Instagram rimuove la risposta pro-Israele alla campagna virale “All eyes on Rafah”
di Redazione
Mercoledì 29 maggio Instagram ha rimosso una campagna israeliana in risposta alla campagna sui social media “Tutti gli occhi su Rafah” che criticava l’offensiva di Israele sulla città meridionale di Gaza.
Meta blocca tutti gli account dell’Ayatollah Khamenei per incitamento alla violenza
di David Fiorentini
Nella fattispecie, il leader iraniano è stato accusato di lodare e glorificare gli attacchi terroristici del 7 ottobre perpetrati da Hamas, spargendo il timore tra i moderatori di Meta che questi messaggi possano scaturire pericolose emulazioni in giro per il mondo. D’altro canto, Khamenei non è stato ancora bandito da X e addirittura il suo tweet pubblicato nel giorno dell’invasione è ancora visibile.
Ribaltata decisione di Meta in un caso di negazione della Shoah
di Nathan Greppi
Il caso riguarda un meme postato l’8 settembre 2020, in cui si vedeva Squiddi, personaggio della serie animata SpongeBob, negare i numeri ufficiali delle vittime della Shoah. Nonostante violasse le regole di Meta contro il negazionismo, il contenuto rimase in rete dopo una verifica da parte sia degli algoritmi che dei controllori umani.
Ribaltata decisione di Meta in un caso di negazione della Shoah
di Nathan Greppi
L’Oversight Board, organo indipendente presso cui si possono denunciare delle decisioni del gruppo Meta (di cui fanno parte Facebook, Instagram e Whatsapp), ha recentemente ribaltato una decisione dell’azienda in merito ad un post negazionista.
L’antisemitismo dilaga su Instagram e TikTok. Lo dice la ricerca di Hope Not Hate
di Paolo Castellano
Il 13 ottobre l’associazione britannica Hope Not Hate che organizza campagne contro l’odio ha rilasciato il risultati di una ricerca sui contenuti antisemiti in Rete. Secondo il documento, le frasi più violente ed estreme trovano spazio sui social Telegram, Parler e 4chan.
Gli influencer e la moda di attaccare Israele sui social media
di Paolo Castellano e Nathan Greppi
Le sorelle/modelle Hadid, l’influencer Tasnim Ali su TikTok e la scrittrice Michela Murgia. Tre casi per comprendere quanto sia pericoloso condividere messaggi d’odio sui social media.
Milano porta le sue Pietre d’Inciampo su Instagram con le scuole e alcuni influencer
di Ilaria Myr
Il progetto, realizzato dall’agenzia Imille, vuole portare le storie dei deportati milanesi uccisi nei campo di concentramento e sterminio al pubblico dei giovani. Coinvolte quattro scuole milanesi. Partecipano tra gli altri AC Milan, Mahmood, Noemi, Elisa, Costantino della Gherardesca, Stefano Boeri e Ghemon.
Facebook e Instagram ospitano rete di neonazisti
di Nathan Greppi
Secondo il Guardian, questa rete vendeva sulle piattaforme social abiti e accessori con simboli nazisti. Le vendite di questi prodotti servirebbero a finanziare due gruppi militari coinvolti nella guerra in Ucraina: il Battaglione Azov e la Divisione Misantropa.
La serie israeliana Instagram sulla Shoah vince due Webby Awards
di Paolo Castellano
Il progetto multimediale Eva.Stories ha vinto due Webby Awards 2020. Il 19 maggio, la giuria degli “Oscar di Internet” ha premiato il progetto Instagram in cui si racconta la deportazione e l’uccisione di una giovane ebrea durante la Shoah.