di Marina Gersony
Nel prossimo anno il divieto imposto da Jerry Lewis alla divulgazione del film ‘The Day the Clown Cried’ scadrà, rendendolo consultabile. La trama segue le vicende di un clown da circo, interpretato pare magistralmente da Lewis, che si ritrova imprigionato in un campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale.
Jerry Lewis
Jerry Lewis, pioniere della comicità demenziale ebraica made in USA
di Redazione
Carismatico, tormentato, icona della comicità americana ed ebraica. Jerry Lewis è un personaggio difficile da decodificare. Nella sua vita è stato cantante, attore e imitatore. Tra i primi, insieme al nostrano Totò, ha inaugurato una comicità mimica, facciale, istintiva e irresistibile che spopolò negli USA fra gli anni ’60 e gli anni ’70. Questo genere comico si esaurì però negli ‘80 per poi rinascere negli anni ’90 con la verve dell’attore canadese Jim Carrey.
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di Marina Gersony
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“The day the clown cried”: storia del film “perduto” sui lager che Jerry Lewis ripudiò
Un clown imprigionato in un lager nazista per aver preso in giro Adolf Hitler, a cui viene ordinato di far ridere i bambini ebrei in attesa di salire sui treni diretti ai campi di sterminio: questo è il ruolo interpretato da Jerry Lewis nel film mai terminato e mai uscito The Day the Clown Cried (“il giorno in cui il clown pianse”).
Il grande attore comico ebreo americano scomparso questo agosto era regista e interprete del film – nel ruolo del clown Helmut Dorque -che aveva ripudiato nel 1972, non appena concluso, impedendone la circolazione. Nel cast era presenta anche il grande comico francese Pierre Étaix.
Come riporta il quotidiano Avvenire, “Jerry Lewis conservava l’unica copia integrale esistente in una videocassetta al sicuro nella sua cassaforte, il film lo “imbarazzava” Al Festival di Cannes del 2013 aveva ribadito che «era un brutto film, perché avevo perso la magia. Non lo vedrete mai, nessuno lo vedrà mai»”.
Nello stesso anno però su YouTube era spuntato un video di 10 minuti con sequenze di The Day the Clown Cried, un making of in cui si vede l’attore sul set nei panni del clown, mentre lavora dietro la macchina da presa, si trucca in camerino e racconta il film in un’intervista dietro le quinte.
Altri 30 minuti sono emersi nel 2016. Rimossi da YouTube e Vimeo, sono ancora disponibili sul sito Dailymotion. Sul web, infine, è anche disponibile la sceneggiatura, tratta da un’idea di Joan O’Brien e Charles Denton. Sul web è anche disponibile un documentario della Bbc.
Il produttore Nathan Wachsberger, che aveva proposto a Lewis di realizzare il film, si ritirò prima dell’inizio delle riprese. L’attore dovette perciò finire il film sostenendo in prima persona gran parte delle spese. Con Wachsberger nacque poi una disputa legale sui diritti che di fatto, però, aiutò Lewis a impedirne la circolazione. «Era tremendo, tremendo, tremendo – ha detto una delle poche volte in cui ne ha parlato – Fui grato all’epoca di avere avuto il potere di non farlo uscire».
Nel 2015 il Los Angeles Times ha riportato che Jerry Lewis ha donato la sua copia del film alla Library of Congress. Secondo il New York Post il film sarà finalmente disponibile a partire dal 2024, ma sarà accessibile solo ai ricercatori presso il Packard Campus della Biblioteca per la Conservazione Audiovisiva a Culpeper, in Virginia.
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di Redazione
Affinò la tecnica comica, si esibì a Las Vegas con Judy Garland e nel giro di pochi anni conquistò pubblico e critica con Ragazzo tuttofare, Il Cenerentolo e Il Professore matto, cominciando anche a dirigere i suoi stessi film