di Sofia Tranchina
Della ragazza, la più giovane ostaggio ancora a Gaza, è stato prima identificato il Dna nella casa di una famiglia palestinese, dove era trattata come serva. L’ultima notizia è di 112 giorni fa: è stata portata 40 metri sottoterra, dove vive in condizioni terribili. Disperata la famiglia che chiede al governo di fare di tutto per liberare gli ostaggi.
ostaggi israeliani
La potenza della preghiera: recitazione mondiale dello Shema per gli ostaggi di Gaza
di Redazione
Una folla di israeliani si è riunita giovedì 21 marzo, al Muro Occidentale di Gerusalemme per recitare la preghiera dello Shema Yisrael. La recitazione si è propagata in tutto il mondo, con migliaia di persone unite in preghiera per i soldati e gli ostaggi, nella più grande recitazione della preghiera dello Shema nella storia del popolo ebraico.
Dopo la tragedia del 7 ottobre, la forza di raccontare e sperare: l’incontro con Sapir e Yelena, due ex-ostaggi a Gaza
di Ilaria Myr
Sono tutte emozioni molto intense quelle che hanno ascoltato e provato i tanti partecipanti durante la testimonianza delle due donne israeliane prese in ostaggio a Gaza il 7 ottobre dal Kibbutz Nir Oz e liberate dopo quasi due mesi. L’incontro, martedì 19 marzo nella Scuola ebraica di Milano, si è svolto in un’atmosfera di rispetto e silenzio per non urtare la sensibilità delle due donne, intervenute il giorno prima al gala di Beteavon e ricevute il girono stesso dal sindaco Sala.
Trovato un video di Shiri e i figli Ariel e Kfir vivi a Gaza subito dopo il rapimento
di Redazione
L’esercito israeliano ha fatto sapere di avere trovato un video, che dovrebbe risalire a qualche giorno dopo il 7 ottobre, in cui appaiono Shiri Bibas e i suoi due figli Ariel (4 anni) e Kfir (che all’epoca del rapimento aveva 10 mesi) mentre vengono trasportati nella zona est di Khan Younis.
Trovate nell’ospedale a Khan Younis scatole mai aperte di medicine per gli ostaggi israeliani
di Redazione
Non ci sono ancora aggiornamenti sul fatto che l’accordo separato annunciato dal Qatar il 16 gennaio per la consegna di medicinali agli ostaggi sia stato rispettato. Inoltre, per iniziativa delle famiglie degli ostaggi subito dopo il loro rapimento, sono stati inviati attraverso la Germania altri medicinali, arrivati con due spedizioni.
Alla ricerca di giustizia. Familiari degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas presentano accusa alla Corte Penale Internazionale
di Redazione
È un incubo senza fine. Ma loro non demordono, tengono duro, lottano e non si arrendono. Mercoledì, una delegazione composta dai familiari degli ostaggi israeliani detenuti dai terroristi a Gaza si è recata nei Paesi Bassi per presentare un’accusa contro i leader di Hamas
Parigi conferisce la cittadinanza onoraria ai 136 ostaggi israeliani rapiti da Hamas
di David Fiorentini
Con questo riconoscimento, il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha voluto estendere alle 136 persone ancora in mano di Hamas la “protezione simbolica” della Città dei Diritti Umani. La decisione giunge il giorno dopo la grande manifestazione nazionale per onorare le vittime dell’attacco terroristico del 7 ottobre, tenutasi a Parigi, alla quale ha preso parte anche il presidente Macron.
Grammy Awards 2024: Montana Tucker calca il tappeto rosso con un grande nastro giallo a sostegno degli ostaggi israeliani
di Pietro Baragiola
Domenica 4 febbraio la Crypto.com Arena di Los Angeles ha ospitato la cerimonia dei Grammy Awards 2024, gli “Oscar della musica” conferiti dalla National Academy of Recording Arts and Sciences ai più grandi talenti dell’industria musicale.
Agenzie pubblicitarie in Olanda si rifiutano di pubblicare i manifesti con le immagini degli ostaggi israeliani
di Redazione
Dieci agenzie pubblicitarie olandesi si sono rifiutate di pubblicare cartelloni pubblicitari con le foto degli ostaggi israeliani tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, prima del processo presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia davanti alla quale Israele è accusato dal Sud Africa di genocidio.
“Liberateli tutti, ora!”: l’appello degli ostaggi israeliani liberati
di Pietro Baragiola
Denutriti, maltrattati e torturati durante le 7 settimane di prigionia, per molti di loro era troppo doloroso raccontare la propria esperienza. Alcuni però hanno deciso di lasciarsi intervistare per lanciare un accorato appello ai capi di stato che possono intervenire sul rilascio dei loro familiari, ancora rinchiusi a Gaza. Qui alcune interviste.