Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo fa una chiara distinzione tra leadership come influenza e leadership per potere. Non è qualificato nella sua approvazione del primo concetto ed è profondamente ambivalente riguardo al secondo. Il Tanach è una polemica sostenuta contro l’uso del potere.
Torà
Parashat Nasò. La Torà introduce un concetto rivoluzionario, la leadership
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
I leader devono essere consapevoli dei pericoli dell’invidia, specialmente all’interno delle persone che guidano. Questo è uno dei temi unificanti della lunga e apparentemente scollegata parashà di Naso. In essa vediamo Mosè confrontarsi con tre potenziali fonti di invidia.
Parashat Bamidbar
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Tutto ciò ha implicazioni per la leadership ebraica. Non ci occupiamo di contare i numeri. Il popolo ebraico è sempre stato piccolo e tuttavia ha ottenuto grandi cose.
Parashat Behar Sinai. Bisogna dare il giusto valore a tutti gli aspetti della vita
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ogni giorno della nostra vita, dobbiamo prendere decisioni su quanto tempo, impegno e denaro investire in cose diverse. Dobbiamo scegliere quali beni materiali acquisire e quanto siamo disposti a pagare per ciascuno. Dobbiamo scegliere in quali relazioni investire e quanto investire in esse.
Parashat Emor. Con le loro azioni, gli ebrei sono ambasciatori di Dio nel mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La rivelazione di Dio a Israele è stata unica. Nessun’altra religione è costruita su una rivelazione diretta di Dio a un intero popolo come accadde al Monte Sinai. Pertanto Dio – il Dio della rivelazione e della redenzione – è noto al mondo attraverso il popolo d’Israele.
Parashat Aharè Mot e Kedoshim. L’uomo deve sempre progredire nel suo sviluppo spirituale
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il comando di “kedoshim tiheyu”, secondo questo approccio, insegna precisamente che dobbiamo sempre lavorare per progredire ulteriormente nel nostro sviluppo spirituale. Proprio come Dio non ha limiti, non raggiungiamo mai un punto finale nella nostra crescita religiosa.
Parashat Tazrià e Metzorà. C’è sempre un ‘tesoro’ nascosto nelle difficoltà
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Anche la maledizione di tzara’at ha-bayit porta la benedizione della ricchezza, mostrandoci che sotto la superficie di ogni situazione difficile c’è un grande “tesoro” che possiamo trovare se lo cerchiamo.
Parashat Sheminì. Si diventa leader se se ne ha la volontà
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le persone non diventano leader perché sono fantastiche. Diventano grandi perché sono disposti a servire come leader. Non importa se ci riteniamo inadeguati. Mosè lo fece. Così ha fatto Aharon. Ciò che conta è la volontà, quando la sfida chiama, di dire, Hineni, “Eccomi”.
Parashat Vayikra. I leader sbagliano, ma devono essere umili nell’ammettere i propri errori
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
I leader commettono errori. Questo è inevitabile. Sorprendentemente, la nostra parasha di Vayikra conferma quanto già detto. Il vero problema è come i leader rispondono ai loro errori.
Parashat Vayakel-Pekudè. Bisogna celebrare gli altri per motivarli
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Un notevole parallelo viene tracciato tra la creazione dell’universo da parte di Dio e la creazione del Santuario da parte degli israeliti. Adesso capiamo cosa rappresentava il Santuario. Era un micro-cosmo, un universo in miniatura, costruito con la stessa precisione e “saggezza” dell’universo stesso.
L’ebraismo e altre forme di vita extraterrestri: un dibattito
di Michael Soncin
“C’è vita su Marte? L’ebraismo e la possibilità di vita sugli altri pianeti”. È il nome della conferenza tenutasi la sera di giovedì 4 marzo su zoom, organizzata dalla Comunità Ebraica di Pisa e dal MEIS -Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah.
Parashat Teztavvè. L’estetica nella Torà
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Nella nostra parashà è la prima volta che compare la parola tiferet. La parola ha il senso di splendore e magnificenza, ma significa anche bellezza. Introduce una dimensione che non abbiamo mai incontrato esplicitamente nella Torah prima: l’estetica.