Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Quando l’arte ci fa vedere la meraviglia della creazione come opera di Dio e la persona umana come immagine di Dio, diventa una parte potente della vita religiosa, con una riserva. I greci credevano nella santità della bellezza. Gli ebrei credono nell’hadrat kodesh, la bellezza della santità: non l’arte per l’arte, ma l’arte come rivelazione dell’arte ultima del Creatore. È così che l’omanut accresce l’emunah, che l’arte aggiunge meraviglia alla fede.
Torà
Parashat Ki Tissà. Mosè e Aronne, i due volti di un vero leader
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La leadership è la capacità di tenere insieme temperamenti diversi, voci contrastanti e valori in conflitto. Ogni team di leadership ha bisogno di un Mosè e di un Aronne, una voce di verità e una forza di pace.
Parashat Tetzavvé. Umiltà e magnanimità le chiavi di un grande leader
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
La vera leadership comporta umiltà e magnanimità. Più piccolo è l’ego, più grande è il leader. Questo è ciò che Mosè ha dimostrato nella parashà che non menziona il suo nome.
Parashat Terumà. La lezione del Tabernacolo: solo diventando costruttori ci trasformiamo da sudditi a cittadini
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Non è ciò che Dio fa per noi che ci trasforma, ma ciò che noi facciamo per Dio. Una società libera è simboleggiata al meglio dal Tabernacolo. È la casa che costruiamo insieme. Solo diventando costruttori ci trasformiamo da sudditi a cittadini. Dobbiamo guadagnarci la libertà con ciò che diamo. È ciò che facciamo, non ciò che ci viene fatto, a renderci liberi.
Parashat Mishpatim. La scelta della libertà dipende dall’uomo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dio non poteva abolire la schiavitù da un giorno all’altro, ma poteva cambiare l’architettura delle nostre scelte, o in parole povere, darci una spinta, segnale che la schiavitù è sbagliata ma che dobbiamo essere noi ad abolirla, nel nostro tempo, attraverso la nostra comprensione.
Parashat Yitrò. Fare e credere, due pilastri dell’ebraismo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
I nostri atti, i nostri na’aseh, sono pubblici. I nostri pensieri, i nostri nishma, sono privati. È così che arriviamo a servire Dio insieme, pur relazionandoci a Lui individualmente, nell’unicità del nostro essere.
Parashat Bò. Un buon leader deve sapere ascoltare i consigli e ammettere gli errori
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Saper ascoltare i consigli, rispondere ai cambiamenti e ammettere di aver sbagliato restano tre dei compiti più difficili della leadership. Rifiutare i consigli, rifiutare di cambiare e rifiutare di ammettere di aver sbagliato può sembrare una forza per alcuni. Ma, di solito, sono l’inizio di un’altra marcia della follia.
Parashat Vaerà. Grazie alla fede, l’uomo può cambiare il mondo
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ogni anno, leggiamo Vaera e ricordiamo il momento in cui è nata la storia, il momento in cui Dio è entrato nella storia e ci ha insegnato per sempre che la schiavitù, l’oppressione, l’ingiustizia non sono scritte nel tessuto del cosmo, incise nella condizione umana. Le cose possono essere diverse perché noi possiamo essere diversi, perché Dio ci ha mostrato come fare.
Parashat Shemot. Essere forti è il punto di forza ma anche di debolezza del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Gli ebrei sono una nazione di individui forti che, salvo rare eccezioni storiche, non sono mai stati d’accordo su nulla. Questo li rende inattaccabili, ma anche inespugnabili.
Parashat Vajichì. Insegnare la Torà e benedire i propri nipoti è un grande privilegio
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Giacobbe vive una vita piena di conflitti e problemi. Ma morì sereno e pieno di benedizioni. E prima di morire, benedisse i suoi figli e i suoi nipoti. Benedire i nipoti ed essere benedetti da loro, insegnare loro e apprendere da loro: questi sono i più alti privilegi ebraici e la conclusione serena della vita travagliata di Giacobbe.
Parashat Vayggash. Separarsi per riunirsi: così si creano le vere relazioni
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Il verbo lehavdil, “separare”, compare cinque volte nel primo capitolo di Bereshit. Dio separa la luce dalle tenebre, le acque superiori e inferiori, il mare e la terraferma. La separazione è al centro della legge ebraica: tra sacro e profano, puro e impuro, permesso e proibito.
Parashat Mikketz. La storia di Giuseppe è quella del popolo ebraico
Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Fino a quando la rivalità tra fratelli non sarà finita, fino a quando il popolo ebraico non conquisterà il diritto di essere, fino a quando la gente (compresi noi stessi) non si renderà conto che la minaccia che Israele deve affrontare è definitiva e totale, fino a quando l’Iran, Hamas e Hezbollah non accetteranno che gli ebrei hanno diritto alla loro terra entro qualsiasi confine, ogni altro dibattito sarà una mera distrazione.