di Marina Gersony
La dichiarazione francese è arrivata un giorno dopo che Netanyahu ha accettato un cessate il fuoco con Hezbollah in Libano, negoziato congiuntamente da Francia e Stati Uniti, suggerendo che la posizione di Parigi sui mandati della CPI potesse essere stata parte delle condizioni dell’accordo.
Yoav Gallant.
L’Italia alfiere della Corte penale internazionale da destra a sinistra, eccetto la Lega di Matteo Salvini
di Ludovica Iacovacci
Il ministro della difesa Guido Crosetto ha definito il mandato d’arresto“sbagliato” ma ha precisato che l’Italia, aderendo allo Statuto di Roma, è obbligata ad applicarlo, ma Matteo Salvini dice “Netanyahu è il benvenuto”. In Europa sì della Francia, Belgio Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna, Svezia; no degli Usa, Ungheria, Argentina, Paraguay. Gioisce l’Iran.
Le manette dei “crimini di guerra e contro l’umanità” della CPI che equiparano Israele a Hamas
di Anna Coen
L’emissione del mandato d’arresto internazionale teoricamente vincola gli Stati che hanno aderito allo Statuto di Roma ad attenersi alle disposizioni della Corte, quindi per il Primo Ministro israeliano e per l’ex ministro della Difesa muoversi nei 124 Paesi che hanno ratificato lo Statuto potrebbe essere problematico, poiché le autorità locali sarebbero tenute a rispettare l’obbligo generale di cooperazione con la Corte ed arrestare i soggetti qualora si rechino in uno dei Paesi.
Diario minimo (di un conflitto). Il servizio militare dei haredim porta al licenziamento di Gallant
di Luciano Assin
L’esonero di Gallant fa parte di un più grande disegno politico che mira a soddisfare i partiti ultraortodossi, haredim in ebraico, che esigono una legge ad hoc che permetta l’esonero in blocco di tutti coloro che secondo le attuali leggi sono obbligati al servizio militare. La decisione di Bibi è molto azzardata ed è controcorrente rispetto all’opinione pubblica israeliana.
Netanyahu licenzia Gallant per “mancanza di fiducia reciproca”. L’ex Ministro della Difesa: “L’abbandono degli ostaggi un marchio sulla fronte della società israeliana”
di Redazione
Il ministro licenziato in una conferenza stampa ha dichiarato che la ragione del suo licenziamento era triplice: la necessità di arruolare uomini Haredi nell’IDF, l’imperativo di riportare gli ostaggi da Gaza e la necessità di una commissione d’inchiesta statale sull’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre e sulla guerra che ne è seguita.
La Corte penale internazionale equipara Israele a Hamas
di Anna Balestrieri
Il pubblico ministero presso la Corte penale internazionale (CPI) chiede mandati di arresto per esponenti di spicco di Hamas e israeliani con l’accusa di crimini di guerra e crimini contro l’umanità per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele e la successiva guerra a Gaza.
Netanyahu licenzia il ministro della difesa: Israele a rischio “guerra civile”
di Sofia Tranchina
Domenica 26 marzo i manifestanti hanno invaso le strade dopo la scelta del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziare il ministro della difesa Yoav Gallant. Gallant aveva espresso la propria preoccupazione in merito alla riforma giudiziaria in procinto di essere votata, e ha sollecitato un accordo di compromesso con l’opposizione. Sono 12 settimane che centinaia di migliaia di israeliani scendono in piazza a protestare.