di Paolo Castellano
Per i prossimi quattro anni, la Federazione iraniana di judo non potrà partecipare agli eventi internazionali. A stabilirlo è l‘International Judo Federation che il 29 aprile ha emesso il suo verdetto punendo il comportamento antisportivo dell’Iran agli scorsi campionati mondiali di Tokyo.
Come riporta The Times of Israel, il divieto è stato retrodatato: la sua validità parte dal settembre del 2019, quando il judoka iraniano ed ex-campione mondiale Saeid Mollaei è stato costretto a lasciare la squadra iraniana durante il campionato mondiale di Tokyo. Come è stato ampiamente raccontato dalla stampa internazionale, l’Iran aveva deciso di far perdere i propri atleti per non misurarsi contro Israele.
Un atteggiamento antisportivo che finalmente è stato sanzionato, attraversando tuttavia peripezie giudiziarie. Infatti, inizialmente la Federazione Internazionale di Judo aveva punito l’Iran per la sua scorrettezza imponendo un divieto d’accesso a tempo indeterminato alle gare internazionali. Ciononostante, l’interdizione era stata annullata a marzo dal Tribunale Arbitrale dello Sport.
Essendo ricorsi in appello, gli iraniani avevano evitato temporaneamente la sanzione disciplinare: la Corte arbitrale aveva sostenuto che l’organismo internazionale di judo non era legittimato a imporre un simile divieto. Tuttavia, i giudici avevano riconosciuto “le gravi violazioni delle regole della Federazione Internazionale di Judo” compiute da parte dell’Iran. Per questo motivo si decise di rimandare la decisione, passando il caso a una commissione disciplinare che avrebbe elaborato un verdetto in piena regola.
Dopo l’appello, la Federazione iraniana di judo aveva cantato vittoria, dichiarando di aver ottenuto “una grande vittoria giudiziaria e sportiva”. Ma da giovedì scorso la situazione si è capovolta totalmente. Infatti, i judoka dell’Iran potranno tornare a combattere con gli avversari stranieri soltanto alla fine del divieto quadriennale ovvero il 17 settembre 2023.
Durante l’annuncio dell’interdizione dell’Iran dalle competizioni mondiali, la Federazione internazionale di judo ha parlato di “reati estremamente gravi” e “ripetute e gravi violazioni” degli statuti e dei “principi fondamentali delle Olimpiadi”.