di Naomi Stern
Il Padiglione Israele di EXPO 2015 è stato la location per la presentazione della mostra “Arte per la Pace” organizzata dall’Adei Wizo. Ospiti d’onore cinque donne protagoniste del progetto “Olive Trees”, arrivate per l’occasione da Israele, che hanno avuto la possibilità di vedere i loro quadri esposti e di raccontare al pubblico la loro particolare esperienza di pace.
Racconta Sheila Dvore Casdi, curatrice della mostra: “Sono un’artista e una maestra, ho lavorato per anni con persone di ogni età e nazionalità. Mi sono trasferita nel nord di Israele, ad Afula, e questo mi ha permesso di conoscere donne di tutte le etnie, comprese quelle arabe. Due anni fa ho iniziato un progetto speciale che mi ha permesso di portare avanti le mie idee di cambiamento e di fratellanza. Ho organizzato un incontro settimanale aperto a tutti; con questo espediente ho fatto incontrare donne ebree, arabe, musulmane, circasse e cristiane. Insieme abbiamo iniziato a dipingere e ci siamo date come tema una figura simbolica comune a tutte le religioni e culture: l’albero di Ulivo”.
Interviene Mashchatz Ubayd Zu’abi, una mamma araba che abita a Kfar Nin, vicino ad Afula: “Per la cultura araba l’ulivo è considerato un albero sacro. Grazie ad esso ricaviamo medicine ed olio. La vicinanza con l’ulivo e i lavori che ne derivano, come la raccolta delle olive, creano occasioni per stare insieme alle proprie famiglie. Ho iniziato a dipingere insieme alle mie nuove amiche ebree. Ci siamo da subito sentite unite in ogni cosa, nell’amore, nei discorsi e nei sentimenti.”
Continua la curatrice Casdi: “Il mio dipinto è la rappresentazione stilizzata dell’albero di ulivo. Guardandolo con attenzione, si riescono ad intravvedere dei volti che sono nascosti tra le foglie e il tronco. Quest’albero rappresenta una possibilità di compromesso tra persone con idee diverse”.
A far da padrona di casa Ester Silvana Israel, presidente ADEI-WIZO Italia: “Attraverso il linguaggio universale dell’arte le donne protagoniste della mostra di oggi costruiscono ponti interculturali e tracciano linee che uniscono. Se il valore artistico delle opere è relativo, è indiscutibile il fatto che il progetto rientri nel concetto ebraico del ticun olam: tutti devono impegnarsi a favorire la pace cercando le cose che uniscono le persone e non quelle che le dividono. Siamo felici di dare il nostro contributo aiutando tutte le etnie, senza distinzioni, ad avere pari opportunità educative. Questo è il nostro scopo WIZO”.
Da Israele la mostra è giunta in Francia, raggiungendo Parigi e approdando in Germania e in Svizzera. Quella di oggi ad EXPO Milano è la prima di due tappe italiane. La mostra verrà ospitata all’interno dei tre giorni culturali “Immagini e Parole” Adei Wizo a Roma (18-20 ottobre 2015) in occasione del premio letterario Adelina della Pergola, la cui vincitrice di quest’anno è Lia Levi.
Sara Procaccia, curatrice di arte contemporanea, sottolinea come la Sala Margana, una piccolissima piazza medievale di Roma, sarà una location perfetta che permetterà di creare un connubio tra il contemporaneo e l’antichità classica. “La porta della sala è infatti formata da un frammento di un antico tempio di Roma. Aspettiamo un foltissimo pubblico, non solo ebraico e non solo femminile, che si interessa ai progetti per la pace. L’estensione dell’invito a un pubblico anche maschile è il primo passo per la creazione di ponti culturali: è più bello aprire le porte.”
Presente all’evento anche Irene Goldberg, rappresentante delle ADEI WIZO europee che, emozionata, ha raccontato la nascita e lo sviluppo del gruppo europeo della WIZO, creato 20 anni fa con l’intento di portare novità nell’educazione e di riunire le organizzazioni ebraiche. Il livello raggiunto oggi è pari a quello delle altre organizzazioni non governative di Strasburgo e Bruxelles. “Questo progetto ci fa vedere come, offrendo un percorso univoco a persone con un background culturale diametralmente opposto, ci sia la possibilità di farle procedere seguendo un obiettivo comune, univoco e non parallelo”.
L’evento è stato arricchito da una simpatica degustazione di pita con olio israeliano.