Dopo mesi di lavori ininterrotti – e poche anticipazioni sui suoi contenuti – il Padiglione di Israele è finalmente pronto: ad annunciarlo è la pagina Facebook del padiglione.
“AVS, la nota azienda israeliana che sviluppa soluzioni multimediali e David Knafo, l’architetto del padiglione, hanno confermato il completamento dei lavori – si legge nell’articolo sul social network -. Siamo all’ultimo atto del cantiere: ovvero l’installazione dei moduli coltivati a riso, mais e grano che compongono lo scenografico campo verticale del padiglione. A una settimana dall’inizio dell’Expo, il Padiglione Israele sarà pienamente funzionante”.
Come è ormai noto, il tema della partecipazione israeliana è Fields of Tomorrow – campi di domani – e metterà in scena l’imprinting proattivo di un popolo ingegnoso che ha saputo trasformare una terra prevalentemente arida in campi fertili grazie al continuo sviluppo di innovazioni tecnologiche. “Il campo verticale lungo 70 m ed alto 12 non è solo una soluzione estetica d’impatto – continua l’articolo – ma l’esempio di come anche con scarsità di mezzi come suolo e terreno sia possibile innovare e coltivare. In mostra infatti è la tecnologia del vertical planting che permette di far crescere ingredienti primari su superfici verticali composti di moduli con irrigazione a goccia computerizzata”. I moduli che erano stati “allevati” parallelamente in una nursery sono pronti e rigogliosi e in questi giorni vengono inseriti sulla struttura verticale. Durante l’anno il campo verticale di Padiglione Israele cambierà colore e profumo rispettando i tempi della natura.