Israele spiegato attraverso le canzoni uscite dopo il 7 ottobre nel “Progetto 710”

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di Michael Soncin

Le canzoni uscite in Israele dopo il 7 ottobre diventano un pretesto per descrivere la società israeliana dal punto di vista emozionale, un aspetto spesso trascurato dai diversi media. Nasce così il “Progetto 710” a cura di Jonathan Sierra, che ha raccolto le canzoni nel sito Songs710.com. Dal progetto è nato anche un corso online in partenza dal 23 marzo, dove saranno affrontati e approfonditi i vari argomenti. 

Conoscere Israele attraverso le canzoni uscite dopo il pogrom del 7 ottobre 2023. È l’obiettivo del Progetto 710 che tocca diversi aspetti della ricca, variegata e complessa società israeliana. Come racconta il suo creatore, Jonathan Sierra, le canzoni sono un pretesto, una base per parlare dell’argomento scelto. «Il progetto non è una “Hit Parade”, tantomeno la “Top Ten” musicale del 7/10, proprio no», precisa Sierra.

«Le canzoni che si possono vedere nel sito del progetto, Songs710.com, non sono necessariamente le “più belle” o le più famose. È una selezione che rappresenta lo specchio di determinate realtà e dinamiche della società israeliana».

«In Italia si parla tanto di Israele, ma sempre secondo canoni ripetitivi. Questo avviene in ambito ebraico e non». La motivazione è spinta da una ragione in particolare: cercare di contrastare le continue narrazioni che sentiamo sullo Stato Ebraico che vanno dal contesto religioso, al conflitto con i palestinesi, dalle questioni geopolitiche, al problema dell’antisemitismo che affligge gli ebrei della diaspora, senza dimenticarsi del tema scottante della geopolitica.

Comprendere Israele dal punto di vista emozionale

Tolte le varie tematiche che sentiamo sui media, leggiamo in qualche saggio o ascoltiamo durante una lezione universitaria, la ragione di questa iniziativa è andare ad esplorare i fatti meno conosciuti e meno trattati dei cittadini israeliani. Il fattore sociale, culturale, ma soprattutto quello che riguarda le emozioni: «Sono dinamiche che costituiscono un fattore determinante di quel puzzle complesso che è Israele, un paese composto da diverse realtà, lontane e vicine tra loro al tempo stesso. Questi vari compartimenti vanno avvicinati su una base non stereotipata».

Infatti, l’aspetto emozionale è forse, o senza dubbio, il punto che meno è stato affrontato nel mainstream. Proprio per questo non dobbiamo dimenticare, e lo dice bene Sierra, che «Il 7 ottobre oltre ad aver avviato processi geopolitici e militari noti, ha avviato un evento emozionale di enorme impatto, che influenza la società israeliana (e quella ebraica nella Diaspora). Questo evento è tutt’ora in corso e cambia sempre ogni giorno».

Sierra ribadisce che per capire Israele non servono solo informazioni, ma bisogna anche entrare nella dimensione degli aspetti emozionali del paese e dei diversi settori che lo compongono. In aggiunta, queste informazioni possibilmente dovrebbero essere fornite da chi vive queste storie, dalle persone del posto.

E quindi, cosa ci può essere meglio di una canzone per veicolare le emozioni? «Alle parole, rappresentative o suggestive, si unisce l’atmosfera trasmessa attraverso la musica, con tutto il suo impatto emozionale». Un’atmosfera che racconta lo stato d’animo.

Sierra, di origini torinesi, vive in Israele da oltre 45 anni, dove da tempo è un attivista sociale e politico, apartitico. Il progetto nasce dal desiderio di condividere con chi è all’estero, esperienze, informazioni e come già detto, emozioni in particolare.

Un corso per approfondire, in partenza dal 23 marzo

Su ispirazione del sito del Progetto 710, a partire del 23 marzo, l’Associazione Culturale Nodedím organizza un corso articolato in 8 incontri che approfondiscono i diversi argomenti delle società israeliana attraverso le canzoni.

Dietro le canzoni selezionate, c’è un particolare, che Jonathan Sierra fa notare, da non trascurare: «I giorni trascorsi dal 7/10/’23 in Israele vengono contati pubblicamente, in particolare i giorni di prigionia degli ostaggi. Anche adesso è così. Questo avviene sia da parte dei media, sia attraverso iniziative personali, come il segnarsi il numero dei giorni sul petto, come ha fatto Rachel, la mamma di Hersh Goldberg Polin z”l. Per questo motivo le canzoni all’interno del Progetto 710 sono indicate non solo con la data di uscita, ma anche dal giorno 7/10. Questo contare i giorni va ancora avanti».

Le iscrizioni per il corso devono pervenire entro il 22 marzo. Per iscriversi ed avere ulteriori informazioni: nodedim.italia@gmail.com

 L’associazione Nodedím da anni si occupa in Italia della diffusione della cultura israeliana ed ebraica,  anche dal punto di vista linguistico.