di Naomi Stern
Giugno, arietta estiva nell’aria e tanta voglia di piatti freschi e leggeri. Esistono mille varianti di tabulè e questo, rivisitato all’italiana utilizzando la fregola sarda al posto del bulgur, è la ricetta che cade a pennello per questa stagione e che valorizza la varietà dei prodotti italiani.
La fregola, con la sua consistenza particolare e una profondità di gusto dalle note di bruciacchiato, è perfetta abbinata a un fresco mix di pomodori di vari tipi, da quello pachino al cuore di bue, tagliati a cubetti per mantenerne la compattezza e la fragranza.
Il segreto di questa ricetta è scegliere degli ingredienti di qualità: un buon limone siciliano per poterne usare sia la scorza, che dà al piatto una nota agrumata, sia il succo che, in dosi abbondanti, è caratteristico del tabulè nella sua ricettazione classica. La cipolla di Tropea regala al tutto un pizzico di croccantezza e il lime un tocco di freschezza. E il prezzemolo? Tritato finissimo, sarà all’interno di ogni boccone: è quindi importante dosarlo bene in modo che non sovrasti gli altri sapori, ma che vada ad armonizzarli e a legarli tra loro.
Il tabulè, oltre a essere facile e veloce da preparare, si presta bene ad ogni genere di reinterpretazione: menta, cetrioli… resta solo da sperimentare e trovare la propria ricetta ideale!
Ingredienti per due persone
• 100 gr di fregola sarda
• 5 pomodori di qualità differenti
• un mazzetto
di prezzemolo
• 6 steli di erba cipollina
• mezza cipolla rossa
di Tropea
• scorza di mezzo limone
• succo di mezzo limone
• succo di mezzo lime
• sale e pepe qb
• olio evo
Preparazione
Cuocere la fregola in abbondante acqua salata, scolare al dente e risciacquarla sotto acqua fredda per togliere l’amido in eccesso. Nel mentre, tritare finemente a coltello il prezzemolo e la cipolla; sforbiciare l’erba cipollina, tagliare a cubetti i pomodori. Unire il tutto in una ciotola, aggiungere il succo di limone, il succo di lime e la fregola ormai fredda. Condire con olio, sale e pepe e mescolare. Servire il tabulè freddo.
