A Tel Aviv, sulla strada parallela al lungo mare, rehov Hayarkon, nei giorni feriali ma soprattutto il venerdì prima di Shabbat, è facile trovarsi a fissare con l’acquolina in bocca le vetrine delle pasticcerie che sfornano, sin dalla mattina presto, dei dolcetti eccezionali, le rugelach.
Le rugelach sono un po’ come delle piccole brioches; più precisamente sono cornetti – tipici della cucina ashkenazita israeliana – fatti con un impasto al formaggio e ripieni di nocciola, cioccolato o frutta secca.
Il nome rugelach, per la precisione, significa infatti “piccoli rotolini”: rug in Yiddish vuol dire “rigirato”, el indica il diminutivo e ach è il suffisso del plurale.
Devo dire che nonostante i 40 gradi o più di Tel Aviv d’agosto – che inducono a desiderare un gelato più che una brioches appena sfornata – non ho mai saputo dire di no a una piccola rugelach. Come si fa a resistere?
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