di Fiona Diwan
Le componenti ebraiche del pensiero di Spinoza. La storia dei ghetti e del marranesimo. E poi Agnon, Singer, Levinas… Conoscere se stessi è il modo migliore per far fronte ai tempi che cambiano. Da Roma a Milano fioriscono i corsi di laurea e i Master universitari in Studi Ebraici
Ha senso affermare che il filosofo Baruch Spinoza fosse un sionista ante litteram? E che l’appassionata ricerca del ricongiungimento con la Terra d’Israele facessero di Yehuda Halevì, immenso poeta e pensatore del Medioevo ebraico spagnolo, un proto-sionista?
E quanti sanno che Maimonide seppe essere di una modernità dirompente quando affermò che la Natura, gli animali e le risorse NON esistono per servire l’Uomo nè sono in funzione dell’uomo, ma hanno scopo e dignità di per se stesse, una finalità che merita rispetto e trattamento etico, ponendo così le basi di un rivoluzionario pensiero ecologico, quasi mille anni prima che si parlasse di ecologia?
E che dire ancora di Kafka e del suo celeberrimo conflitto col padre, contrasto che si radicava nel loro diverso modo di vivere e sentire l’ebraismo, formale, ipocrita, di facciata quello del padre, in cerca di autenticità e purezza di cuore, quello di Franz?
Sono solo alcuni, questi, tra gli argomenti trattati dal Master e dal Corso di Laurea triennale in Studi Ebraici dell’Ucei, un percorso di formazione assolutamente unico in Italia per la qualità dell’approccio, il prestigio e le competenze dei docenti. Dalla letteratura israeliana contemporanea a quella in lingua yiddish, dai pensatori come Rosenzweig, Buber o Benjamin, alla storia della Qabbalah, al pensiero ebraico del Rinascimento: l’ampiezza delle tematiche secolari e religiose messe sul tappeto rappresentano un’offerta notevole e originale sia in termini di ampiezza che di approfondimento.
Non solo accademia o sudate carte. Ma anche aggiornamento e dibattito delle idee, con una forte contemporaneità di approccio. E con temi decisamente molto “alla moda”. Come quello sollevato dallo studioso Jan Assmann, che ha dato il via a uno dei dibattiti culturali più interessanti degli ultimi tempi, ossia se davvero i monotesimi siano intolleranti per natura e generatori di inevitabile violenza, la pretesa monoteistica di avere l’esclusiva quella che genera l’inevitabile conflitto. Vero, falso? Su quali basi? Una battaglia delle idee che ha tirato a cimento i più alati ingegni di oggi.
E prendiamo anche il filosofo più à la page degli ultimi decenni, Bento Spinoza, scomunicato dalla sua stessa Comunità ad Amsterdam con un cherem leggendario e oggi considerato uno dei padri del pensiero contemporaneo. Quanto di ebraico ci sarebbe nel suo pensiero? Tantissimo? Poco? Quasi nulla? Ecco allora che, scacciato dalla porta della speculazione ebraica, Spinoza rientra dalla finestra del pensiero ebraico, rimesso in carreggiata judaica da alcuni storici della filosofia come Maurice Ruben Hayoun o dallo stesso Massimo Giuliani, studioso e docente di pensiero ebraico del Corso di laurea dell’UCEI e titolare di omonima cattedra all’Università di Trento. Lo studio del patrimonio ebraico ha questo di bello: che in nessun modo prescinde dalla dialettica col mondo circostante, anzi, in qualche modo la abbraccia, la racchiude, arrivando spesso a fecondarla. E così, studiare pensatori, scrittori o artisti occidentali dal punto di vista del loro ebraismo può essere un’esperienza sorprendente. Capace di fornire chiavi di lettura non scontate.
Questo e molto altro offre quindi la proposta universitaria del Master in Ebraismo e del Corso di Laurea in Studi Ebraici dell’UCEI, riconosciuto dal MIUR (ossia dal Ministero dell’Istruzione Universitaria), Laurea e Master dotati a tutti gli effetti del valore di titolo di studio universitario. Inaugurato ai primi di aprile (questo è il secondo ciclo), direttore Rav Riccardo Di DSegni, si tratta di un Master di primo livello, aperto a tutti, che punta non solo all’approfondimento del patrimonio culturale ebraico ma anche sulla sua Comunicazione verso l’esterno (con numerosi stage nelle diverse strutture dell’UCEI e seminari di giornalismo, per Info vedi: ucei.it/formazione/diploma-triennale-in-studi-ebraici/; ucei.it/formazione/master-in-cultura-ebraica-comunicazione/). Le materie? Tantissime. Storia del Sionismo (tenuto da Simonetta della Seta), Letteratura Ebraica e Israeliana moderna e contemporanea (tenuto da Roberta Ascarelli, germanista, cattedra all’Università di Siena), Ebraismo e cinema, (tenuto da Ariela Piattelli con lecture, ospiti e registi da Israele, Usa, Francia…), Ebraismo e deontologia, tenuto da Emanuele Ascarelli che di volta in volta invita per lecture ad hoc, reporter e direttori di quotidiani E poi il corso sulla Storia dei ghetti e delle giudecche tenuto da Anna Foa.
Molti i corsi in comune con il Corso di Laurea Triennale in Studi Ebraici che ingaggia e attrae docenti di prestigio internazionale, molti dei quali insegnano in Università italiane e straniere, come ad esempio Cyril Aslanov della Hebrew University di Gerusalemme che ha tenuto a gennaio, in italiano, un breve corso sui padri fondatori della letteratura israeliana, Agnon e Bialik. O ancora, Samuele Rocca, della Bar Ilan University, docente di Archeologia biblica con un corso interessantissimo sui siti archeologici d’Israele; Andrea Jacov Lattes (docente di storia alla Bar Ilan University), che ha tenuto un corso sulla figura di Leone da Modena. E poi, con cattedra fissa, Massimo Giuliani (Storia del pensiero ebraico), Massimo Acanfora Torrefranca (Musica sinagogale, piutim, sonorità e melodie ebraiche dal Talmud ai gioni nostri). E poi la Storia dei Marrani e del marranesimo, corso tenuto da Miriam Silvera, che è anche coordinatrice del Corso di Laurea, con un interessantissimo approfondimento sulla figura di Uriel da Costa o ancora sulla “Storia dei ghetti” tenuto da Micol Ferrara. Senza contare infine che alcuni studenti che hanno fatto l’alyà in Israele hanno ottenuto che, su richiesta individuale, la laurea italiana fosse riconosciuta anche lì. (Il Master e il Corso di Laurea Triennale in Studi Ebraici saranno presentati a Milano il 23 Maggio 2016 in Aula Magna Benatoff, con due lezioni speciali, una di Letteratura ebraica di Roberta Ascarelli e l’altra di Musica con Massimo Acanfora Torrefranca). Infine, dettaglio importante, malgrado tutti i corsi si svolgano a Roma è possibile seguirli in conferenza via Skype, da tutta Italia, in diretta video (anche alcuni esami potranno essere dati via Skype).
Ma l’offerta universitaria di approfondimento e di studi ebraici non si limita a Roma e all’UCEI.
LA GERUSALEMME CELESTE
La scala di Giacobbe come modello della Gerusalemme celeste. Angeli che salgono e che scendono nel loro andirivieni tra l’umano e il divino. Ed è appunto La Gerusalemme celeste. Teologia, mistica, arte figurativa, il tema del corso di Pensiero Ebraico che da febbraio si tiene all’Università Statale di Milano organizzato dal Centro di Judaica Goren Goldstein. Un’idea, questa, che attraversa tutta la tradizione ebraica, e di cui il corso analizza il ricchissimo sostrato simbolico, analizzandola nei suoi aspetti teologici e mistici e considerandone anche le ricadute iconografiche nelle arti figurative. Molti gli argomenti trattati: la storia del popolo ebraico, i problemi legati al costituirsi del testo biblico, le correnti religiose che si sono manifestate nell’ebraismo, l’escatologia messianica… Fra i docenti del corso, Giulio Busi, esperto di misticismo ebraico e docente alla Freie Universitat di Berlino e Patrizia Pozzi. (Info: http://www.studiumanistici.unimi.it/CorsiDiLaurea/2016/C22of1/pianoStudi/curriculum/C-213/C-213.16.1/index_ITA_HTML.html
Il Centro di Judaica è promotore anche di un altro corso dedicato alla Filosofia ebraica (fino al 20 maggio, con cadenza bisettimanale) sempre all’Università degli Studi di Milano. Tema: Il concetto della dignità umana nelle fonti e nel pensiero ebraico. «Nel pensiero ebraico la parola scritta, pur con tutta la sua rilevanza non esprime il suo pieno significato se non è accompagnata dalla “Torà she-be-alpè” ovvero la tradizione orale che nei secoli ha prodotto infinite opere quali la Mishnà, i Talmudim le raccolte di midrashim… – spiega il docente del corso Marco Ottolenghi -. La fonte primaria sulla quale si basa la concezione ebraica della dignità umana è il libro della Genesi “ Dio creò l’uomo a Sua immagine; lo creò a immagine di Dio; maschio e femmina li creò” “ Dio li benedisse………”. Nel corso verranno analizzate diverse fonti della tradizione ebraica con particolare attenzione ai testi di Maimonide». (Info: mottolenghi@gmail.com)
Un altro importante corso è il Master sui monoteismi dell’Università Cattolica di Milano, intitolato Fonti, storia, istituzioni e norme dei tre monoteismi. Ebraismo, Cristianesimo, Islam. Le religioni di Abramo. Il corso, iniziato a marzo, si svolgerà durante tutto il 2016, fino al dicembre del 2017, direttore Paolo Luigi Branca. Destinatari del master sono tutti coloro in prima linea nel campo dell’interculturalità: non soltanto insegnanti e operatori, ma anche coloro che nelle istituzioni, servizi, assistenza e sicurezza si trovano a interagire con persone di svariata provenienza e appartenenza religiosa;
Info: http://milano.unicatt.it/master/fonti-storia-istituzioni-e-norme-dei-tre-monoteismi-ebraismo-cristianesimo-e-islam-2015 mail: master.universitari@unicatt.it