di Rav Alfonso Arbib, Presidente ARI, Assemblea dei Rabbini d’Italia
L’emergenza Coronavirus ci pone davanti ad alcuni problemi legati all’osservanza delle mitzvòt e della halakhà.
Qui di seguito daremo alcune raccomandazioni in proposito, fino ad ora ci siamo astenuti dal dare disposizioni generali perché la situazione era molto diversa nelle diverse regioni d’Italia e quindi ogni rabbino ha dato istruzioni alla sua comunità.
Attualmente purtroppo la situazione è più omogenea e crediamo che si possano fornire alcune raccomandazioni generali. Chiaramente queste raccomandazioni valgono ad eccezione dei luoghi in cui sono previsti dalle autorità sanitarie delle restrizioni maggiori e possono comunque variare con il variare della situazione.
Ricordiamo qui alcune norme di Halakhà.
- Esiste un dovere per tutti di osservare le mitzvòt anche in situazioni di difficoltà.
- Esiste un dovere di salvaguardare la propria vita e la propria salute e la vita e la salute degli altri e quindi è un dovere halakhico osservare le raccomandazioni sanitarie degli organismi competenti.
Questi due doveri fondamentali vanno conciliati per quanto possibile, anche se chiaramente la salvaguardia della vita e della salute ha la precedenza su tutto. Invitiamo inoltre tutti a pregare perché possiamo uscire da questa emergenza e perché D. possa salvare tutti noi e dare pronta guarigione agli ammalati.
Shabbat Tetzavvè-Zakhòr
- Per shabbat le funzioni nei Battè knesset dovrebbero essere il più rapide possibile e le persone all’interno del Bet hakkenèsset dovrebbero sedersi a distanza di sicurezza come previsto dalle ordinanze ministeriali: si suggerisce di sedersi a file alternate e lasciando un posto libero tra una persona e l’altra.
- Il numero dei partecipanti dovrebbe essere limitato. Ove ciò non fosse possibile si dovrebbero prevedere più minianim con un numero limitato di persone.
- Chiunque avesse sintomi riconducibili al virus (tosse, difficoltà respiratorie, febbre) è pregato di non partecipare alle funzioni.
- Sarebbe bene non fare kiddùsh né seudà shelishìt.
- Per quanto riguarda Parashàt Zakhòr chi fosse impossibilitato a sentirla questo shabbat, può recuperarla ascoltando la parashà di Ki Tetzè (29 agosto); secondo alcuni si adempie l’obbligo ascoltando la parashà la mattina di Purim.
Purim
Per Purìm valgono le regole di cui sopra tenendo però presente che a Purìm c’è una maggiore frequenza ai Battè knesset e quindi è necessario pensare a fare più minianìm.
Per quanto riguarda la sera di Purìm, normalmente il digiuno finisce dopo la lettura della Meghillà, nel caso però in cui si debba ritardare la lettura è permesso interrompere il digiuno prima (all’uscita delle stelle) mangiando dolci, crackers o frutta.
Si raccomanda di organizzare letture private di Meghillà per chi non potesse venire al Bet Hakkenesset.
Per quanto riguarda le altre mitzvòt di Purim, mishlòach manòt e mattanòt laevionìm, devono essere fatte ma con una dovuta accortezza.
Per chi non può uscire di casa (persone anziane o malate) si ricorda che si possono fare queste mitzvòt attraverso una terza persona (shaliàch).
Per quanto riguarda il mishtè (banchetto) si raccomanda di non organizzare eventi pubblici e di farlo in famiglia o tra amici.
Rimane inteso che tutti gli eventi pubblici (festa, cene e pranzi) devono essere evitati soprattutto per chi abita nella zona gialla.