Sul grande schermo è di moda la famiglia

Ebraismo

Magic Man 1È l’anno dell’Esposizione Universale a Milano e «per la nostra città non è un anno come tutti gli altri: la presenza di Expo allarga i confini metropolitani ad una dimensione internazionale e multiforme. Abbiamo voluto cogliere l’opportunità di una platea vasta e in cerca di novità ed essere uno degli eventi cittadini che fanno da cornice all’esposizione». Così dicono Nanette Hayon e Paola Mortara, curatrici della ottava edizione della rassegna Nuovo Cinema Israeliano, organizzata dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC Onlus con la direzione artistica di Dan Muggia e Ariela Piattelli.
Durante i cinque giorni di programmazione nella sala dello Spazio Oberdan, sono previsti, a corollario delle proiezioni selezionate dal Pitigliani Kolno’a Festival, incontri e presentazioni di libri: La dieta Kasher a cura di Rossella Tercatin, Svita di Luciano Bassani. «Verrà, poi, presentata la nuova casa editrice digitale Tiqqun esclusivamente di letteratura ebraica ed israeliana, con le sue due proposte Ladri nella notte di Arthur Koestler e Life on Mars di Fiammetta Martegani. Il popolo del libro diventa anche il popolo del libro digitale: dai rotoli ai files il passo è breve!».
Ma parliamo di Cinema: la rassegna presenta lungometraggi, documentari e una sezione dedicata a percorsi ebraici familiari italiani.
Si apre con il lungometraggio Bethlehem di Yuval Adler, la storia di un ragazzo palestinese reclutato per collaborare con i servizi segreti israeliani.
Sempre tra i lungometraggi Big Bad Wolves di Aharon Keshales e Navot Papushado, un thriller dai toni un po’ pulp con protagonista un poliziotto in pensione che si fa giustizia da solo.
The Good Son di Shirly Berkovitz, invece, affronta il difficile argomento dell’identità sessuale in toni delicati e intimi. Il film Magic Man di Guy Nattiv e Erez Tadmor è la storia di un ebreo greco che torna a Salonicco e Santorini sulle tracce di colui che salvò il padre durante la Shoah. Mentre Next to Her di Asaf Korman racconta la vicenda di Heli e della sorella Gaby, portatrice di handicap.
È un bellissimo film, da non perdere assolutamente, una vera chicca per cinefili, Matzor di Gilberto Tofano, noto sceneggiatore italiano, realizzato in Israele nel 1969. È qui proposto perché segna il lancio del progetto di restauro della pellicola per il suo valore artistico, storico e culturale.
Racconta la storia di Tamar, vedova di guerra, e del suo percorso per uscire dal dolore della perdita del marito.
Il documentario autobiografico Life as a Rumor di Adi Arbel e Moish Goldberg narra invece la storia del giovane Assi, figlio di Moshe Dayan, regista, attore e protagonista di vicende di ogni genere, scomparso di recente.
Vengono poi presentati nella Rassegna due episodi originali della serie televisiva israeliana Betipul di grande successo e adattata per la televisione in vari paesi, tra cui l’Italia, col titolo In Treatment di Hagai Levi , sugli incontri di uno psicologo con i suoi pazienti.
A conclusione, per la sezione dedicata alle vicende familiari nel nostro Paese, tre pellicole da non perdere: un prezioso filmato della famiglia Della Seta girato negli anni Trenta, un divertente corto, Felice nel Box, con attori che vi sorprenderanno, della giovane regista Ghila Valabrega (presentato anche al Jewish Film Festival di Atlanta) e, infine, The Tree of Life di Hava Volterra in viaggio con una arzilla zia ottantaduenne alla ricerca dei propri antenati ebrei.