di Ilaria Myr
Sapere rinnovarsi, mantenendo però salde le proprie radici in un passato millenario: a questa capacità, che l’ebraismo da sempre dimostra e mette in pratica e che trova il suo punto massimo nella creazione dello Stato di Israele, era dedicata la Giornata europea della cultura ebraica, che a Milano si è tenuta il 18 e il 19 settembre.
All’apertura degli eventi, condotta dal giornalista Davide Romano, domenica mattina nella sinagoga centrale di via Guastalla, hanno partecipato numerose autorità istituzionali locali e della comunità ebraica.
- Leggi anche: Giornata europea della cultura ebraica: il programma di Milano (18 e 19 settembre 2022)
Letizia Moratti: “Giornata importante per la cultura: la comunità dà un grande contributo”
“Ringrazio per il contributo che da sempre la Comunità ebraica dà alla nostra città, alla nostra Regione e al nostro Paese – ha dichiarato letizia Moratti, Vice Presidente e Assessore al Welfare della Regione Lombardia -. La cultura che oggi celebrate permette ai cittadini di conoscere la vostra grande tradizione. La mia amicizia con la comunità e Israele è di lunga data. Penso anche alle collaborazioni scientifiche che come ministro della ricerca ho avviato con tanti istituti, fino a un accordo importante di cooperazione scientifica e sanitaria, il primo che Israele ha firmato con uno stato europeo nel 2002, che prevede diversi ambiti: scambio di informazioni, ricercatori, ricerche innovative e tutte le tematiche per affrontare le complessità e le sfide a cui la sanità è chiamata, a farsi cura dei più fragili”.
La Moratti ha lodato anche la Comunità ebraica per la sua attenzione alle fragilità, ricordando la sua recente visita alla Rsa Arzaga, “che presta servizi e dà cure eccezionali con attenzione alla persona che sono davvero di esempio per tutti noi”.
“Queste – ha continuato – sono giornate importanti che aiutano a riflettere su quanto la cultura sia determinante per le nuove generazioni e per tenere saldi i principi e i valori di democrazia”.
Dopo avere ricordato la collaborazione avviata con Israele quando era sindaco di Milano e di aver dato l’avvio al Memoriale della Shoah, ha concluso accettando “l’invito a visitare lo Stato di Israele, che vedrò con interesse per tutti gli ambiti in cui Israele eccelle che potranno essere di collaborazione con la Regione Lombardia”.
Cappello (Comune di Milano): “Continuate a darci dialogo, cultura e amore”
Portando il saluto del sindaco Giuseppe Sala, Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del comune di Milano, ha sottolineato l’innovazione che l’ebraismo ha sempre portato ovunque nel mondo, “importante perché viene fatto in un mondo che spesso non vuole capire e disprezza per la mancanza di volontà di scoprire e conoscere e di aprirsi. Non cambiate, non mollate: continuate a sfidare culturalmente il mondo affinché ci sia la capacità di è parlare di rispetto verso il prossimo. Ne abbiamo bisogno tutti: continuate a darci cultura e amore”.
Rizzi (Regione Lombardia): “La conoscenza è la base contro l’odio”
A portare i saluti del presidente della Regione Lombardia Alan Christian Rizzi, assessore alla Casa e Housing Sociale, che ha menzionato “i diversi progetti con la Comunità ebraica di Milano che abbiamo portato a compimento, quelli su cui stiamo lavorando e lavoreremo nel futuro. La storia ci insegna che la necessità di diffondere tradizione, storia e cultura di ebraismo è opportuna e lungimirante perché permette di fare conoscere, e la conoscenza è la base contro ogni forma di odio. E farla conoscere ai giovani consente di costruire una società di pace”.
Rav Arbib: “Costruiamo il futuro sulla base della nostra identità”
Ma come si fa a essere protagonisti dell’innovazione, pur restando legati a testi millenari? C’è una contraddizione in questo?
“Gli ebrei sono stati per anni accusati di essere reazionari, legati a quello che fino a poco tempo fa veniva definito “antico” o “vecchio” testamento – ha spiegato il Rabbino Capo di Milano Rav Alfonso Arbib -. D’altra parte gli ebrei sono stati protagonisti di tutte le fasi dell’evoluzione umana: delle rivoluzioni, della innovazione in generale, come dimostra lo Stato di Israele”. Rav Arbib ha quindi citato il grande storico del 900, Yossef Yerushalmi, che dice che l’ebraismo è l’unica religione che ha fatto della memoria un valore religioso: “la memoria è uno dei 613 precetti della Torà. Ma, come diceva Rav Sacks, per costruire il futuro bisogna sapere chi si è e da dove si viene: la memoria è tutto quello ciò che ci è stato trasmesso e tutto quello che fa parte della nostra identità”.
Meghnagi: “Israele è l’esempio più grande di rinnovamento”
Dopo un minuto di silenzio per le vittime della tragedia di questi giorni nelle Marche, la parola è poi passata al presidente della comunità Walker Meghnagi, che ha spiegato come “la scelta di parlare di Israele in questa giornata della cultura dedicata al tema del rinnovamento era inevitabile: la nascita dello stato di Israele è l’evento di maggiore rinnovamento storico politico e culturale degli ultimi due secoli. Israele ha concretizzato una speranza che si è mantenuta nei secoli: è nata una pianta che ha saputo mantenere sempre la sua radice , in condizioni avverse e sempre più spaventose. Il rinnovamento è questo: ci siamo, ci siamo sempre stati e ci saremo sempre come una casa aperta”.
Infine Sara Modena, l’assessore alla cultura della Comunità ebraica di Milano, ha ringraziato i presenti, ricordando quanto questa giornata sia importante “perché ci permette di dialogare e permette di contrastare l’antisemitismo anche inconsapevole che purtroppo ha ancora spazio nella società contemporanea. Per 20 secoli l’ebraismo è stato accusato di essere un popolo vecchio, un relitto superato. Il tema di questa giornata ci permette di dimostrare che la cultura ebraica è ricca di innovazione. Gli ebrei hanno dovuto reinventarsi molte volte, conservando però l’identità religiosa e culturale e dando un grande contributo alla cultura europea e mondiale”.
In conclusione, Milo Hasbani, vicepresidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, ha portato i saluti della presidentessa Noemi Di Segni, invitando tutti all’impegno a rinnovarsi continuamente.