di Nathan Greppi
“A Milano ci sono stati segnali di risveglio degli estremismi di destra con gesti inaccettabili, come gli atti di apologia del fascismo e del nazismo, ma la città lì ha respinti con il suo stile di serena fermezza. Io sarò sempre in prima linea e metterò sempre la mia faccia per combatterli”. Queste le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala (nella foto), intervenuto alla sinagoga di via Guastalla per la Giornata europea della cultura ebraica. Oggi Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, che ha rilanciato la memoria della Shoah proprio attraverso la cultura e il dibattito, celebra questa giornata come tante città italiane – ha aggiunto -. Ma anche con l’orgoglio di essere ieri come oggi la città della libertà“. “Lo siamo e lo rimarremo – ha detto ancora – anche grazie al contributo fondamentale delle donne, degli uomini e della cultura di questo popolo straordinario, tenace e libero”.
Egli ha anche citato come esempio Moisè Loria, stimato membro della comunità che contribuì fortemente alla nascita dell’Umanitaria di Milano.
Ugualmente preoccupato è apparso Raffaele Cattaneo, Presidente del Consiglio Regionale Lombardo, secondo cui la comunità è come un lievito, piccolo ma che fa crescere la società. Ha citato un discorso del Presidente dell’UCEI Noemi Di Segni, secondo la quale occorre costruire percorsi di dialogo. Per lui un’identità non si difende costruendo muri o barriere, ma incontrando l’altro. Infine, ha chiuso il suo discorso citando una poesia di Eugenio Montale sul Mar Mediterraneo: “Esser vasto e diverso e insieme fisso,” proprio come la Comunità Ebraica.
Anche Maurizio Bernardo, deputato e Presidente dell’Associazione Italia – Israele, ha voluto salutare coloro che sono venuti, ricordando che, alla sua fondazione, l’associazione annoverava 30 parlamentari, mente oggi sono circa 200.