Il testo augurale del presidente Shimon Peres, inviato a tutte le comunità della Diaspora in occasione del prossimo Rosh Hashanà.
Trovandoci alle soglie del nuovo anno, è con vivo piacere che trasmetto i miei migliori e più cordiali auguri alle Comunità ebraiche di tutto il mondo, a mio nome e da parte dei vostri fratelli in Israele, nel fervente desiderio di intraprendere un altro anno con speranza e ottimismo.
In quanto paese piccolo, e con risorse naturali così esigue, siamo doppiamente orgogliosi delle risorse umane che Israele ha generato e che rappresentano il capitale più prezioso cui un paese può aspirare. Dalla nostra terra sono emersi premi Nobel e spirito di innovazione, creatività e audacia. Tali risultati ci hanno posto in prima linea per progressi scientifici e tecnologici, e hanno indotto a designare la nostra una nazione ‘start-up’. Noi affrontiamo questioni quali la scarsità di acqua e cibo, mediante l’elaborazione di soluzioni innovative nel campo della ricerca e dello sviluppo; e continuiamo sempre a esplorare nuove frontiere che rivoluzioneranno la nostra vita, come il settore della ricerca sul cervello, che promette di svelare i misteri ancora indecifrati dell’encefalo umano e di fare molto per migliorare il benessere dell’umanità.
Noi consideriamo le Comunità ebraiche di tutto il mondo non solo come la nostra famiglia allargata, ma anche come nostri partner a pieno titolo, e ritengo che sia indispensabile che i nostri legami ebraici profondamente radicati continuino a essere salvaguardati, coltivati e messi a frutto. Le giovani generazioni sono la promessa per il nostro futuro, e il loro impegno per la costruzione di un futuro migliore per gli ebrei, in Israele e in tutto il mondo, è la chiave del nostro successo. Programmi educativi, visite abituali in Israele, esperienze di prima mano e incontri diretti con le persone hanno lasciato il segno, e servono a costruire i ponti che ci uniscono. Questi ponti sono saldamente radicati nel patrimonio di valori che condividiamo.
Al di là del nostro impegno nel sostegno reciproco, non dobbiamo mai mancare di ricordare il nostro dovere di migliorare il mondo intorno a noi, in linea con il concetto ebraico fondamentalmente di Tiqqùn Olàm. Nel corso della storia, il popolo ebraico ha dato il proprio contribuito alla società con la sua maggiore attitudine: l’insoddisfazione. Sempre alla ricerca di un futuro migliore, il nostro popolo ha conseguito dei risultati di cui essere orgogliosi. Oggi noi perpetuiamo questa eredità attraverso il nostro impegno per i valori morali, il nostro impulso per la conoscenza e la nostra ostinata ricerca della pace. È questo richiamo alla partecipazione, all’incessante marcia dell’umanità, nel nostro modo unico, che ci unisce. Ancora una volta, all’alba di un nuovo anno, stiamo saldi sugli antichi pilastri della morale, della conoscenza e della pace, di fronte alle sfide e le opportunità che ci attendono, e con lo sguardo sul futuro del nostro popolo e del mondo. La nostra unità è la nostra àncora, la nostra tensione etica è il nostro vento. Entrambe ci aiuteranno a tracciare la via verso un orizzonte di crescita, di sicurezza e di benessere per il popolo ebraico, e un futuro migliore per l’umanità in generale.
Da Gerusalemme, amici miei, voglio augurare al popolo ebraico in tutto il mondo un felice, sereno, salubre e prospero anno.
Shanà Tovà u-metuqà!
(Traduzione a cura dell’Ambasciata di Israele a Roma)