(Nella foto Pia Masnini Jarach, l’ambasciatore Ofer Sachs e Andrea Jarach, presidente Keren Hayesod Italia)
di Roberto Zadik
Una serata decisamente vivace e partecipata, quella di lunedì 4 marzo all’Hotel Melià, in ottimo equilibrio fra ironia e serietà, in nome della solidarietà e del sostegno a Israele. Organizzata dal Keren Hayesod e dal suo presidente Andrea Jarach assieme al suo staff, primi fra tutti Afsaneh Kaboli e Carmel Luzzati, l’iniziativa è stata efficacemente presentata da Jonathan Kashanian, che ha invitato a esprimersi pubblicamente le varie personalità: l’ambasciatore dello Stato di Israele in Italia, Ofer Sachs, l’attore della serie TV Fauda Boaz Konforty fino a Alan Rizzi, in rappresentanza del presidente della Regione Lombardia Fontana, l’onorevole Andrea Orsini, all’ex comandante di plotone, fisico e scrittore Asael Lubotzky che ferito gravemente nella Guerra del Libano del 2006 ha avuto la forza di ricominciare. Non solo discorsi e appetitosi antipasti e cena, ma anche video, come due filmati di interviste girati da Kashanian, il primo su giovani e Israele, per le strade di Milano e il secondo nella Residenza Anziani come domande ai residenti sul passato e su come era Israele e una apparizione folgorante di Iva Zanicchi, cantante e presentatrice, che ha intonato, oltre a successi come “Zingara” anche un mix di canzoni ebraiche, “Hava Nagila” in coppia con il conduttore della serata a “Evenu Shalom Aleichem” da un suo album del lontano 1968 “Shalom canzoni del popolo ebraico”.
Nato in Israele nel 1981, cresciuto a Milano e effervescente presentatore TV e radiofonico, Kashanian di origini iraniane e uzbeke, ha cominciato stabilendo subito che “stavolta sarà una serata diversa dal solito, più social, meno formale, vicina ai giovani” introducendo il video da lui girato per le vie milanesi, dove alcuni giovani hanno risposto, in media in maniera molto superficiale, alle sue domande su Israele e il mondo ebraico. Successivamente egli ha invitato a parlare e a rispondere ad alcune sue domande, le personalità in sala.
Primo fra tutti l’ambasciatore di Israele in Italia, Ofer Sachs, che ha affrontato vari argomenti, come la visita del Ministro Salvini in Israele «che si è accorto subito della complessità in cui viviamo e della differenza di paesaggio fra i grattacieli di Tel Aviv e cittadine arabe come Kalkilia. Egli è rimasto colpito dalle sfide che il nostro Paese deve affrontare e dallo sforzo difensivo israeliano». In tema di rapporti fra Israele e l’Italia, «nonostante le criticità, c’è un clima di reciproca collaborazione e sostegno fra i nostri due Paesi e cooperazione a tutti i livelli» – ha detto invitando il pubblico a recarsi in massa nel Paese, «perché è il modo migliore per combattere pregiudizi contro il nostro Stato e ogni persona può diventarne il miglior ambasciatore».
Durante l’iniziativa sono poi intervenuti, Alan Rizzi che ha anche lui evidenziato la stretta cooperazione fra Italia e Israele e «il grande rapporto di amicizia e i tanti progetti che legano la Regione Lombardia allo Stato ebraico nei settori della cultura e della professionalità».
Subito dopo è stata la volta dei ringraziamenti da parte del presidente del Keren Hayesod Andrea Jarach che si è complimentato con Jonathan Kashanian, che si è prestato gratuitamente per la serata, e ha chiamato con sé i ragazzi del programma informatico Net@. Nel suo saluto egli ha messo in luce l’unicità di questa iniziativa «dove i ragazzi insegnano ai loro coetanei e creano opportunità occupazionali e dando tanto lavoro anche nelle periferie e fra le fasce più deboli del Paese».
Superstar israeliane della serata sono state l’attore della serie TV “Fauda” Boaz Konforty e l’eroe militare Asael Lubotzky. Konforty, uno dei protagonisti della fortunata serie che mostra entrambe le parti, israeliana e palestinese, del conflitto cercando equilibrio di toni e punti di vista, ha sinteticamente spiegato caratteristiche e peculiarità della serie. Rispondendo alle domande del presentatore, egli ha evidenziato che «sul set fra attori israeliani e palestinesi c’è stata una grande intesa e un clima di armonia e cooperazione». Continuando nella sua spiegazione l’attore, che nel film interpreta il ruolo del cinico cecchino Avishai, ha invitato a riflettere sull’importanza della «realtà che non va mai persa di vista e di vivere reagendo alle difficoltà».
Molto toccante la testimonianza di Assael Lubotzky arrivato alla cena con le stampelle e visibilmente sofferente ma nonostante questo dotato di grinta e saggezza e modello di resilienza e coraggio, nel rifarsi una vita, dopo aver perso amici e essere sopravvissuto alla sanguinosa guerra in Libano nel 2006, dove ha subito gravi ferite alle gambe. La sua storia è raccontata nel bel libro Dalla terra selvaggia e il Libano diventato immediatamente un best seller e tradotto in inglese. Molto commovente e con un forte messaggio di speranza, la sua storia è segnata dal lieto fine. Dopo tante sofferenze egli ha coltivato la sua passione per la Fisica, si è sposato ed è padre di quattro figli, e di un quinto in arrivo.
Intervallata da video e da battute, con una splendida esibizione di Iva Zanicchi – davvero in splendida forma nonostante i suoi 79 anni compiuti lo scorso 18 gennaio – la serata si è conclusa con una standing ovation e applausi al suono degli inni nazionali, israeliano con “Ha Tikva” e italiano con “Fratelli d’Italia”.