di Walker Meghnagi
Anche quest’anno, poco dopo il ritorno delle nostre vacanze estive, ci accoglie un lungo periodo di Festività inaugurato da Rosh Hashanà.
È un periodo nel quale l’aspetto di festeggiamento gioioso, ricco di simboli e speranza per l’anno nuovo si intreccia con l’impegno alla riflessione e all’introspezione che ci accompagneranno fino alla fine dello Yom Kippur e quindi degli “Aseret Yamim Noraim” e che ci plasmeranno nel corso di tutto l’anno nuovo.
Sono momenti in cui si guarda indietro, all’anno appena passato, con uno sguardo di critica costruttiva e consapevole non solo su quanto da noi fatto e compiuto, ma soprattutto su come lo si è fatto e compiuto, per poi girare lo sguardo avanti verso quello che ci aspetta e in particolar modo su come affrontarlo.
In questo gioco di specchi contrapposti si coglie una finalità comune: quella di migliorarci portando a frutto nell’anno nuovo quanto imparato nell’anno appena passato e quell’infaticabile e indomabile ethos tipicamente ebraico che porta il nostro popolo a guardare al futuro sempre con fiducia e con una voglia indomabile di progredire agendo su stessi e l’ambiente che ci circonda.
Tutto questo vale per i singoli, ma, ancor di più per una Comunità come la nostra di cui ognuno di noi fa parte: portare avanti con vero spirito comunitario una volontà di appartenenza a prescindere dalle differenze che legittimamente ci possono essere tra i singoli per far sì che la nostra Comunità possa continuare ad essere sempre più un punto d’incontro per tutti, a crescere, a migliorare e a offrire sempre più servizi e assistenza a tutti i suoi iscritti.
Colgo quindi questa occasione per fare a ciascuno di voi i miei migliori auguri di Shanà Tovà u Metukà per voi e le vostre famiglie.
Un cordiale shalom!
