Festival / “Sono ateo e osservo lo shabbat, perché sono ebreo fin nel midollo delle ossa”

Jewish in the City

Arturo Schwarz, storico dell’arte, collezionista, scrittore, poeta, saggista,  ma anche pensatore,  fine conoscitore della cultura e della storia ebraica, e… ateo, ateo fin dall’età di quindici anni, da quando ancora viveva in Egitto e la sua strabordante fame di arte europea – nutrita  poi a suon di surrealisti e dadaisti –  era ancora, forse, in nuce. Ciò che già allora era evidente e pienamente cosciente era invece la sua ebraicità, anzi la consapevolezza della sua piena appartenenza al popolo ebraico. “Io sono ebreo fin nel midollo delle ossa” ci dice oggi. “Per questo osservo shabbat, pur essendo ateo”.

“Lo shabbat” ci spiega Schwarz “ha rappresentato un enorme, fondamentale progresso nella storia dell’umanità: per la prima volta un popolo legalizzava che un giorno alla settimana doveva essere dedicato al riposo. II popolo babilonese si riposava ogni 14 giorni….”.

“Il riposo sabbatico, ci dice ancora Schwarz,  “per me non ha nulla a che vedere con la religione; piuttosto ha  a che vedere con la storia del mio popolo e con la sua storia; dunque ha a che vedere anche con la mia storia. Perché io sento di appartenere al popolo ebraico in una maniera che definirei, primordiale”.

Arturo Schwarz, grande figura della Milano dell’arte e della cultura, dagli anni ’60 ad oggi, sarà uno dei protagonisti, tra i più attesi,  dell’ormai imminente Festival di Cultura Ebraica che si aprirà sabato 28 settembre alle 21.30, al Teatro Franco Parenti con l’incontro dedicato a “Lo shabbat non è una domenica che capita di sabato”, con Haim Baharier e Vittorino Andreoli.

Arturo Schwarz parlerà del “suo” personale shabbat, della sua visione laica e convinta del riposo sabbatico, delle origini e del ruolo che lo shabbat ha avuto nella storia degli uomini. L’appuntamento con Arturo Schwarz è per lunedì 30 settembre, alle 19.00,  allo spazio Open Care, in zona Porta Vittoria. A dialogare con Schwarz, il giornalista e scrittore Francesco Cataluccio.

“Perché un ateo dall’età di 15 anni osserva lo shabbat”
con Arturo Schwarz, Francesco Cataluccio
Ore 19, spazio Open Care