Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Leggiamo in Parashat Beshallach (15:20) che dopo la cantica della Shirat Ha-yam – l’euforico inno di lode cantato dal popolo di Israele dopo aver attraversato miracolosamente il mare – Miriam, la sorella di Moshe, prese un tamburello e iniziò a suonare e a ballare insieme con le donne.
La Torah qui la descrive come “Miriam la profetessa, sorella di Aharon”, spingendo il Midrash (Shemot Rabba 1:22) a sollevare la domanda: “La sorella di Aharon, e non la sorella di Moshe?!” – chiedendosi perché Miriam è indicata come la sorella di Aharon, e non anche la sorella di Moshe.
Il Midrash spiega che la Torah qui allude al tempo prima della nascita di Moshe, quando Aharon era l’unico fratello di Miriam. Lei profetizzò in quel momento che sua madre avrebbe partorito un figlio che sarebbe cresciuto per riscattare Benei Yisrael dalla schiavitù. È chiamata qui “Miriam la profetessa, sorella di Aharon” perché la Torah attira la nostra attenzione sulla profezia che aveva pronunciato molti anni prima, quando Aharon era il suo unico fratello.
Perché il Midrash avrebbe trovato in questo verso, che parla della celebrazione del miracolo della divisione del mare da parte di Miriam, un’allusione alla sua profezia di ottant’anni prima della nascita di Moshè liberatore della nazione?
La risposta, forse, è che il Midrash cerca di sottolineare che Miriam si rallegrava e “suonava il tamburello” non solo nei momenti di esultante trionfo, ma anche prima nei momenti di difficoltà e angoscia. Ha interpretato il ruolo di “attivista”, incoraggiando il suo popolo e diffondendo gioia, non solo dopo il miracolo del mare, ma anche in Egitto, quando la deprivazione e la disperazione erano iniziate. Anche allora, lavorò per sollevare lo spirito delle persone e portargli felicità.
Non è difficile festeggiare durante i periodi di trionfo e successo, “suonare il tamburello” ed emanare gioia quando il “mare si divide”, quando sperimentiamo la salvezza e godiamo della prosperità. La grandezza di Miriam stava nella sua capacità e determinazione nel “suonare il tamburello” e nel diffondere speranza e felicità in tempi bui, quando le persone si sentivano abbattute e disperate. E così, mentre la Torah descrive l’estatica celebrazione di Miriam sulle rive del Mare dei Giunci, i Saggi del Midrash ci ricordano che lei ha svolto questo ruolo anche molti anni prima, poiché la sua nazione ha subito una dura persecuzione, rimanendo ottimista e fiduciosa in un futuro più felice che li aspettava.
Di Rav David Silverberg
(Foto: The Songs of Joy, James Tissot c. 1896-1902, thejewishmuseum.org)