Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Leggiamo in Parashat Bo che dopo che Moshe avvertì il faraone dell’ottava piaga, la piaga delle locuste, i servi del faraone implorarono il re di arrendersi e di consentire a Benei Yisrael di lasciare il paese. Il faraone convocò Moshe e Aharon al palazzo e li informò che era pronto a lasciare andare il popolo, chiedendo: “Chi sono quelli che stanno andando?” (10: 8). Moshe rispose: “Andremo con i nostri giovani e con i nostri anziani; Con i nostri figli e con le nostre figlie, con le nostre pecore e con il nostro bestiame andremo, perché abbiamo una festa per il Signore ”(10: 9). Il faraone rifiutò, chiedendo che solo i maschi adulti se ne andassero, e scacciò Moshe e Aharon dal palazzo.
Rav Samson Raphael Hirsch (1808-1888) commenta che la richiesta di Moshe esprime l’idea che non ci sono agenti al servizio di Dio. Ogni individuo ha una responsabilità religiosa personale e non si può adempiere al proprio dovere tramite un agente che agisce per suo conto. Rav Hirsch scrive: “Non abbiamo intermediari, preti, rappresentanti davanti al nostro Dio. Se dobbiamo andare, dobbiamo andare tutti; dal più piccolo bambino nella culla, all’ultima pecora dei nostri averi. Ognuno è parte integrante della nostra comunità. Niente e nessuno può rimanere … Dio ci chiama insieme intorno a Lui, e quando Dio ci chiama, vuole vederci con ogni membro della nostra famiglia e con tutti i nostri beni, intorno a Lui”.
Rav Nachum Mordechai di Novominsk (1896-1976), nel suo Pe’er Nachum, aggiunge ulteriori informazioni sulla richiesta di Moshe secondo cui la transizione dal servizio del Faraone al servizio di Dio deve includere sia i giovani che gli anziani. La giovinezza ha il vantaggio dell’eccitazione e dell’entusiasmo, del perseguimento energico, appassionato e idealistico dei propri obiettivi. Nei nostri anni più vecchi, generalmente perdiamo questa eccitazione, almeno in una certa misura, ma d’altra parte, la nostra esperienza ci dà maggiore saggezza e comprensione, permettendoci di fare ciò che facciamo a uno standard più elevato.
Quando si tratta di osservanza religiosa, osserva il Rebbe di Novominsk, dobbiamo sforzarci di combinare l’energia e l’entusiasmo giovanile con la pazienza e la saggezza dell’età adulta. Dobbiamo sforzarci di servire Dio “con i nostri giovani e con i nostri anziani”, combinando l’idealismo giovanile con la maturità e la raffinatezza. Dovremmo vedere queste due qualità non come in conflitto tra loro, ma piuttosto come complementari, fondersi insieme e permetterci di servire l’Onnipotente nel modo più completo possibile, con passione e saggezza.
Di Rav David Silverberg
(Foto: John Martin ‘La settima piaga in Egitto’)