Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dio rinnova il suo Patto con Israele ripetendogli la promessa di benedizione se si comporterà secondo la Legge, e di maledizione, sterilità e dispersione, se se ne discosterà e Lo abbandonerà per prostituirsi agli idoli; ma esorta il popolo a scegliere il bene, e di conseguenza la vita. Prevede, comunque, che anche se Israele si meriterà l’esilio e la dispersione, si pentirà dei peccati commessi ed Egli lo perdonerà e lo ricondurrà nella Terra dei padri. Mosè designa ufficialmente come suo successore Giosuè che con l’aiuto di Dio, che gli resterà vicino, condurrà il popolo alla conquista della Terra. Quando i figli d’Israele si saranno insediati nel paese, ogni sette anni, durante l’anno sabbatico, in occasione della festa di Succoth, verrà letta pubblicamente, dinanzi a tutto il popolo e ai forestieri, la Torà. Il Signore ordina a Mosè di scrivere un cantico che sia di testimonianza per le generazioni future del Patto stretto con Dio.