Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Nella Parashà di Sheminì la Torà riporta un elenco dettagliato di animali puri, permessi per l’alimentazione. Per contro è riportata una lunga lista di animali, volatili e brulicame [animali piccoli con le zampe corte] vario, proibiti all’alimentazione. La Parashà di Tazrìa a essa adiacente, tratta dell’impurità dell’uomo, come quella della partoriente e dei vari tipi di piaghe. I nostri Maestri danno un significato alla contiguità di queste due Parashòt. Essi dissero: Come la creazione dell’uomo è avvenuta dopo quella degli animali e dei volatili (nella creazione del mondo), così le sue regole vengono esplicate dopo quelle degli animali (Midrash Vaikrà Rabbà 14,1).
Anche Rabbì Israèl Lipkin di Salant (il padre del movimento del “Musàr” in Lituania) spiega secondo il suo stile, il legame tra la parashà di “Sheminì”, che termina con i particolari del permesso e proibito all’alimentazione, e la parashà di “Tazrìa” che tratta delle norme sulle piaghe: È già stato detto dai nostri Maestri che le piaghe giungono in seguito alla “Lashòn ha-Ra”~Maldicenza. Tuttavia, c’è da rimanere stupiti nell’osservare come la gente si comporta in relazione a questo grave peccato! Anche chi fa molta attenzione a non mangiare cibi proibiti ed è minuziosamente accorto a non ingoiare il benché minimo verme tra i più minuti, spesso per niente affatto si guarda dal non “divorare” vivo il prossimo! Quando proferiscono parole di maldicenza verso il prossimo, essi infatti lo divorano a bocca piena senza il minimo rimorso di coscienza (Parperaòt la- Torà).
La seconda Parashàh, Metzoràh, continua a raccontare il processo di purificazione che deve attuare chi ha contratto la tzaraat, sia della persona che della casa
Da Arachim