Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Dobbiamo ammettere che è davvero complicato per noi moderni comprendere il significato profondo dei sacrifici, elemento centrale del libro del Levitico. Levitico 1, 5-6: “Poi immolerà il capo di grosso bestiame davanti al Signore, e i sacerdoti, figli di Aronne, offriranno il sangue e lo spargeranno intorno all’altare, che è all’ingresso della tenda del convegno. Scorticherà la vittima e la taglierà a pezzi…” Animali tagliati, scorticati, fatti a pezzi…un mondo come il nostro dove la sensibilità verso il mondo animale è davvero profonda il sacrificio rituale resta qualcosa di incomprensibile. Forse la domanda che dovremmo porci è se il nostro mondo è davvero profondamente sensibile nei confronti del mondo animale.
Commentando questo passaggio della Torà Rav Kook scrive in in Igrot haReiyà IV, 24 che per poter comprendere il ritorno dei sacrifici nel nostro mondo dobbiamo, in un certo senso, liberarci da un certo peso della cultura europea. I sacrifici, agli occhi di Rav Kook, non sono un rito primitivo, bensì contengono un messaggio di santità che non può essere compreso se non attraverso la rivelazione divina rispetto allo stesso messaggio messianico che si rivelerà nella sua completezza con la Redenzione finale del popolo ebraico e del mondo intero. In altre parole l’intera cornice degli aspetti pratici dei sacrifici si rivelerà solo con la volontà divina che ci svelerà il senso profondo del rituale.
Il punto è che in realtà noi non siamo una società con maggiore sensibilità verso gli animali rispetto alle società precedenti. In passato il mondo animale, benchè “usato” dall’essere umano occupava un posto di rispetto proprio perché elemento importante dal punto di vista economico e nutritivo.
La massificazione della produzione, degli allevamenti ha creato un sistema schizofrenico per il quale da un lato viviamo in un mondo che si appella al veganesimo e vegetarianesimo come valore assoluto della vita e dall’altro crea allevamenti in serie indegni per ogni creatura del mondo.
In questa schizofrenia i sacrifici vengono interpretati come crudeltà ed il cappotto per i cani viene visto come gesto di pietà. Qualcosa non sta funzionando.
(Nella foto, Anne Ben-Or, Vaykrà)