Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Giacobbe ed Esaù sono due diversi tipi di essere umano. I commentatori e le storie nel Midrash, contrastano pesantemente i due uomini, al punto in cui Esaù è rappresentato come l’esatto contrario di Giacobbe. Uno viene mostrato come completamente cattivo, per chiarire che l’altro è puramente buono. Ma nel testo della Torah c’è più sottigliezza. Leggiamo meno dell’eroe d’oro e del malvagio personaggio, ma più di due personalità molto diverse. Jacob rappresenta la ragione, la modestia, l’ordine, l’autocontrollo, mentre Esaù è sinonimo di emozione, orgoglio e passione.
Sta succedendo oggi in ampie aree del mondo ebraico. Gli ebrei hanno superato i limiti. L’ebraismo, con alcune notevoli eccezioni, ha fallito. Oggi ci sono ebrei in cima a quasi tutti i campi dello sforzo umano, ma troppi hanno abbandonato la loro eredità religiosa o ne sono diventati indifferenti. Per loro, essere ebrei è semplicemente appartenere a un’etnia, troppo sottile per essere trasmessa al futuro, troppo vuota per ispirare. Abbiamo aspettato così tanto quello che abbiamo oggi e che non abbiamo mai avuto simultaneamente in tutta la storia ebraica: indipendenza e sovranità nello stato di Israele, libertà ed uguaglianza nella diaspora. Quasi tutto ciò per cui centinaia di generazioni dei nostri antenati hanno pregato ci è stato dato. Lo butteremo davvero via? O abbracciamo il nostro ebraismo? Saremo Israele? O dimostreremo con nostra vergogna che non siamo ancora sopravvissuti al nome di Jacob, la persona che voleva essere qualcun altro? Jacob aveva spesso paura perché non era sicuro di chi voleva essere, se stesso o suo fratello. Ecco perché Dio gli disse: “Lascia che il tuo nome non sia Giacobbe, ma Israele”. Quando hai paura e non sei sicuro di chi sei, sei Giacobbe. Quando sei forte in te stesso, come te stesso, sei Israele.
“La rivalità tra fratelli è sconfitta nel momento in cui scopriamo di essere amati da Dio per quello che siamo, non per quello che è qualcun altro. Ognuno di noi ha la propria benedizione … La rivalità tra fratelli non è il destino ma un tragico errore. Da giovane Jacob aveva voluto essere ciò che non era. Solo di notte, alle prese con l’angelo, ha scoperto la verità che dissolve il conflitto che è per ciò che siamo unicamente che siamo amati.”
Di Rabby Jonathan Sacks
(Francesco Hayez, Giacobbe ed Esaù, 1844)